100 anni fa moriva Franz Kafka. Pescara lo ricorda con un convegno

Un convegno dal titolo “LA PRAGA KAFKIANA NELLA MEMORIA E NEI LIBRI Omaggio a Franza Kafka nel centenario della morte” si terrà lunedì 3 giugno 2024 alle ore 18 presso la Fondazione La Rocca in Via Raffaele Paolucci 71 a Pescara.

Sarà il presidente della Fondazione La Rocca, Ottorino La Rocca, a dare i saluti  e Dante Marianacci, presidente della Casa della poesia in Abruzzo – Gabriele d’Annunzio ad introdurre i lavori  che prevedono gli interventi di Giovanni D’Alessandro, Simone Gambacorta, Enzo Mancini, Marco Patricelli e Marco Tabellione. Le relazioni saranno intramezzate dagli interventi musicali di Beppe Frattaroli (chitarra e voce).

Il convegno, ideato e curato da Dante Marianacci, vuole indagare il rapporto che lo scrittore ebbe con la sua città, Praga. Alla luce di notizie attinte da un rapporto dei primi anni del novecento, Kafka che era nato nel 1883 e si trovava in quegli anni nel pieno della sua creatività, eleva  Praga a musa ispiratrice della sua arte non tenendola disgiunta dalla sua tormentata vita e dalla sua produzione letteraria; secondo questo rapporto la città viveva un ricco fermento culturale: su 450.000 abitanti, diecimila erano tedeschi e 25.000 ebrei; centoquaranta erano gli scrittori di lingua tedesca che animavano la scena culturale e letteraria praghese – certo una  presenza non indifferente – mentre gli ebrei utilizzavano prevalentemente la lingua ceca.

Johannes Urzidil, uno dei suoi amici privilegiati dà ragione del rapporto che lega lo scrittore alla sua città allorché scrive: ”Kafka era Praga e Praga era Kafka. Niente era mai stato così completamente e tipicamente Praga, e mai più qualcosa poteva esserlo così come accadde ai tempi della vita di Kafkaed è di tutta evidenza che Kafka fu, insieme a Joyce e Proust uno dei massimi rappresentanti del modernismo europeo.

Sebbene la sua produzione andò via via liberandosi da ogni legame con luoghi e persone della città, ancora Urzidil mette in evidenza l’importanza del profondo, inscindibile vincolo: “noi (i suoi amici più intimi) sapevamo che questa Praga era contenuta dovunque nell’opera di Kafka, in particelle minutissime.

Eravamo e siamo  ancora in grado di trarre le parole per questa Praga da ogni riga scritta da Kafka…” e attribuisce proprio a Kafka il merito di aver mantenuto viva la memoria della città sostenendo che è proprio merito di Kafka se quella Praga che con lui scomparve non venne sepolta insieme a lui, anche se allora nessuno, nemmeno uno di quella band of brethren (=banda di fratelli), ancora lo sapeva”. 

Nel corso del convegno verranno  presentati il romanzo Per amore di Grete di Patrizia Di Donato (Grete Bloch, che ebbe con Kafka una breve ma intensa relazione, era intima amica di Felice Bauer, con la quale Kafka fu due volte fidanzato) e il volume Un italiano a Praga di Enzo Mancini, dove l’autore presenta una meravigliosa città attraverso passeggiate lungo le sue vie, il fiume, i suoi negozi, le architetture, le biblioteche e i suoi teatri che hanno affascinato scrittori, musicisti e artisti.