Anche il Comune di Avezzano aderisce alla protesta per la sanità

Presenti consiglieri di maggioranza e il Presidente dell’Assise Civica Fabrizio Ridolfi. No ci saranno Sindaco e Giunta

AVEZZANO – Tanto tuonò che piovve e, nel tardo pomeriggio, anche il Comune di Avezzano ha inviato l’adesione alla manifestazione indetta dalla Cgil, per domattina alle 10 davanti all’ospedale di Avezzano, contro le minacce della dirigenza Asl1 ai dipendenti dell’ospedale di Avezzano e per una sanità pubblica efficiente ed efficace nella Marsica.

Come si potrà evincere dalla nota, però, non ci sarà il Sindaco, né gli assessori, ma solamente consiglieri di maggioranza e il Presidente del Consiglio comunale. Insomma, una partecipazione… “con cautela”.

Questa la nota integrale pervenuta dagli uffici del Sindaco di Avezzano: «L’amministrazione comunale aderisce alla manifestazione a sostegno del personale sanitario. Domani mattina, alle ore 10, una rappresentanza di consiglieri parteciperanno alla manifestazione indetta dal sindacato in favore di medici, infermieri e operatori sanitari. Ci saranno i consiglieri Alfredo Chiantini, Antonietta Dominici, Alessandro Pierleoni, Ignazio Iucci, Lucio Mercogliano, Gianluca Presutti, Maurizio Seritti e il presidente del consiglio comunale, Fabrizio Ridolfi.

La seconda ondata ha travolto la nostra Provincia e soprattutto il territorio marsicano, facendo emergere numerose criticità dei nostri presidi ospedalieri – affermano – ci auguriamo che in questo periodo si pensi a trovare soluzioni e metodi per l’eventuale terza ondata e non a diffondere i soliti annunci che non trovano riscontro, come di costume per il management della Asl1. Sarebbe imperdonabile perdere ulteriore tempo. Per questo motivo abbiamo deciso di aderire alla manifestazione davanti l’ospedale civile di Avezzano. Medici, infermieri e tutto il personale sanitario devono sapere che il Sindaco, insieme a tutta l’amministrazione, è dalla loro parte – concludono – Si pensi a risolvere i problemi dei pazienti e degli operatori sanitari e non a intimorire i dipendenti nella ricerca di scoprire e punire chi ha diffuso notizie che, in ogni caso, rappresentano la cruda realtà».

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