728 anni e Celestino V ancora fa parlare di sé con il nuovo libro di Angelo De Nicola

Angelo De Nicola

Ed ecco giungere come ogni anno dal 23 al 29 agosto, la 728esima edizione dell’evento della Perdonanza che si festeggerà a L’Aquila in ricordo della bolla, emessa da Papa Celestino V, con cui nel 1294 veniva e viene concessa l’indulgenza plenaria a tutti i fedeli che entrarono e oggi entrano nella basilica di Santa Maria di Collemaggio tra il 28 e il 29 Agosto.

E proprio in occasione di questa celebrazione, giovedì 14 luglio verrà presentato a L’Aquila – in un doppio appuntamento – il libro del giornalista aquilano Angelo De Nicola “I Papi e Celestino V – La Perdonanza da Bonifacio VIII a Francesco” edito per i tipi della One Edizioni.

Doppio appuntamento dunque, perché giovedì 14 luglio alle ore 11 presso la sala riunione del B&B “Dimora Fortebraccio” in Via Fortebraccio 71 avverrà la presentazione alla stampa del volume e poi, nel pomeriggio alle ore 17,30 presso la Libreria Colacchi in Corso Vittorio Emanuele 5 ci sarà il firmacopie a cura dell’autore.

Nell’incipit del libro, è don Luigi Maria Epicoco sulla “attualità della Misericordia” a dare ben l’idea del successivo contenuto; si tratta di un saggio che affronta il sentimento della misericordia come trasmesso dal messaggio di Celestino V fino alle parole di Papa Francesco.

Nel suo approfondito studio sulla figura di Celestino V, De Nicola, giunto alla sua sesta pubblicazione sull’emblematica e insieme enigmatica figura di Celestino, indaga i rapporti e i significati profondi che, nel corso del tempo, hanno caratterizzato i legami tra colui “che per viltate fece il gran rifiuto” e i pontefici che a lui sono succeduti.

Una pietra di paragone con la quale – bene o male – tutti si sono dovuti confrontare, “sia per “quella” rivoluzionaria Bolla del Perdono (concesso erga omnes e gratis, senza pagamento di indulgenze) per “quelle” clamorose dimissioni” (presentate non come atto di vigliaccheria ma come atto di grande coraggio e umiltà) – come giustamente afferma De Nicola.

La corrente interpretazione del verso dantesco tenderebbe dunque a sminuire l’imponenza della figura di Celestino e fornire così una “uscita di sicurezza” a papi che hanno limitato il servizio alla Chiesa, preoccupati solo del proprio potere e arrivismo.

Il messaggio di Celestino parla alle coscienze; parla di amore, di pace, di giustizia, di misericordia; parla di perdono come del tutto; Celestino sopravanza il servizio a qualunque altro obiettivo e mai avrebbe potuto intendere diversamente il potere di cui l’investiva la sua carica.

Autorevole e saldo nelle sue certezze, Celestino è stella polare per tutti quelli che della propria fede vogliano produrre azioni.

Dunque, il libro si dispiega dalla salita al soglio pontificio di Bonifacio VIII – che tentò in tutti i modi di annullare (che per l’epoca voleva dire distruggerla fisicamente) la Bolla del Perdono, senza riuscirvi – a Clemente V – che fece santo, e subito, Celestino V ma significativamente non con il nome da Papa, bensì da Eremita: San Pietro Confessore. 

Poi, fu per primo Paolo VI a parlare delle dimissioni come di un gesto eroico; a seguire, Giovanni Paolo II e soprattutto, Benedetto XVI che, riabilitando la “damnatio memoriae” di Pietro del Morrone, sostenne che «seppe agire secondo coraggio e in obbedienza a Dio» smontando così il marchio di vigliaccheria causato dal famoso verso dantesco, fino al punto da dimettersi esattamente come fece il suo predecessore.

A chiudere, con l’attuale Papa Francesco che ha messo in evidenza il forte sentimento della Misericordia, “lui, come San Francesco d’Assisi, ha avuto un senso fortissimo della misericordia di Dio, e del fatto che la misericordia di Dio rinnova il mondo».

L’evento di ricordo della Perdonanza verrà ulteriormente valorizzato, quest’anno, proprio dalla venuta di Papa Francesco per aprire la Porta Santa della Basilica di Collemaggio. L’appuntamento sarà epocale perché si tratta del primo Pontefice in 728 anni che schiuderà, il 28 agosto, la prima Porta Santa della Storia, anticipatrice anche del Giubileo, riconoscendo il messaggio di Pace di Papa Celestino V (ancor più di attualità in questi drammatici giorni di guerra) per secoli ignorato e ostracizzato dalla Chiesa per quelle sue clamorose dimissioni il 13 dicembre 1294 dopo soli quattro mesi dall’incoronazione all’Aquila, il 29 agosto di quello stesso anno.

L’AUTORE

Angelo De Nicola (L’Aquila, 1965), giornalista professionista dal 1991, dal 1996 è caposervizio della Cronaca dell’Aquila del quotidiano Il Messaggero.

È autore dei saggi “Presunto innocente, cronaca del caso Perruzza” (2003, Edizioni Tracce), “Da Tragnone a Fidel Castro, gli eventi che sconvolsero L’Aquila” (2004, Edizioni Textus) e “La centesima rocca” (1998, edito dalla Bnl dell’Aquila) sulla Scuola sottufficiali della Guardia di Finanza dell’Aquila.

Ha pubblicato il diario sul sisma del 6 aprile 2009 “Il nostro terremoto” (2009, One Group Edizioni), e i saggi “Don Attilio Cecchini – Il giornalista di razza, il principe del foro, l’impolitico” (2018, One Group Edizioni) e “Passione & futuro” (2019, One Group Edizioni) sul cinquantennale della Facoltà di Ingegneria dell’Università dell’Aquila.

Sulla figura di Papa Celestino V e sulla Perdonanza Celestiniana ha pubblicato i romanzi “La maschera di Celestino” (2005, Edizioni Textus) e “La missione di Celestino” (2006, Edizioni La Nuova Editrice) e i saggi “Il Mito di Celestino” (2010, One Group Edizioni) e “Trent’anni di Perdonanza” (2014, One Group Edizioni) e “Dante, Silone e la Perdonanza” (2021, One Group Edizioni).

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