A Capistrello un omaggio a Sabina Santilli fondatrice della Lega del Filo d’Oro

“Mentre il mondo parla di “miracoli” nei suoi riguardi, noi abbiamo ragione di dire (non senza un risolino sotto i baffi) che è stata invece solo il primo esempio. È infatti normale che un ciecosordo può essere una persona normale, purché aiutato in tempo e a proposito” (Sabina Santilli, all’annuncio della morte di Hellen Keller, ispiratrice del film Anna dei Miracoli).

La Casa Editrice Radici Edizioni si è fatta promotrice di una interessante iniziativa che vedrà, domenica 6 aprile alle ore 17, presso il Bar Carminella di Capistrello la presentazione del libro SABINA SANTILLI di Roberto Cipollone.

Il volume vuole essere il ricordo di una donna che, nonostante le acquisite disabilità, si adoperò per creare – è proprio il caso di dirlo – nuovi strumenti utili a comunicare e a squarciare il buio e il silenzio a cui le persone, lei in primis, sarebbero state condannate.

 Al tavolo di presentazione alcuni protagonisti delle più importanti esperienze attuate nell’ambito della solidarietà attiva di Capistrello e del circondario: dialogheranno con Roberto Cipollone, autore del libro, Ilario D’Ascanio e Romina Panico, appena rientrati da un viaggio in Africa per conto della Onlus Orizzonte Malawi; il presidente della locale sezione Avis, Gildo Lusi e Mirko Cipollone, ideatore di Appennini for All, tour operator che si prefigge l’obiettivo di rendere le escursioni in montagna libere e accessibili anche per le persone con disabilità.

“un’importante occasione di conoscenza e riflessione con chi, in prima linea, si adopera per migliorare la vita di persone meno fortunate” spiega Gianluca Salustri il quale riconosce all’autore del libro, Roberto Cipollone, la sensibilità e la chiarezza con la quale “ha saputo trattare una storia così delicata”.

Nella vita di Sabina Santilli, nata a S. Benedetto dei Marsi, sembrava che le cose dovessero andare secondo una sicura normalità. Non fu così; nel 1924 a sette anni, lei era nata nel 1917, venne colpita da meningite e i postumi della malattia furono cecità e sordità profonda.

La determinazione e l’ingegno non vennero mai meno nel suo non rassegnarsi ad una condizione di buio e silenzio minorazione e addirittura, assenza. Studiò presso l’Istituto Romagnoli e lì prese lo spunto per quella che diventerà poi, la FONDAZIONE DEL FILO D’ORO organizzazione impegnata nell’educazione, l’assistenza, la riabilitazione e il reinserimento nelle famiglie e nella società di bambini, giovani e adulti sordociechi e con disabilità congiunta della vista e dell’udito e che ancora oggi rimane il punto di riferimento della solidarietà, della conoscenza e dell’assistenza per migliaia di pluriminorati del nostro paese.