A rischio anche l’assistenza dei Nuclei di cure primarie alle famiglie nella provincia dell’Aquila. Protesta davanti alla Asl1 il 22 febbraio

L’AQUILA – Non si salva nemmeno la medicina generale di base, ovvero le cure primarie dei medici di famiglia, nella gestione dell’attuale dirigenza della Asl1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila.

A dirlo sono i segretari delle sigle sindacali dei medici di base, ovvero Vito Albano, Guido Iapadre, Raffaele Giorgi e Francesco Marrelli a nome delle organizzazioni Fimmg, Smi, Snami e Cgil provinciale dell’Aquila.

I sindacalisti sottolineano come la Asl1 non provveda alle sostituzioni dei tanti medici che stanno andando in pensione, minando, così, l’assistenza primaria e di base ai cittadini di questo territorio.

Un doppio danno visto che, oltre a questo diretto, c’è anche quello, indiretto, di non avere più un filtro importante verso l’afflusso delle persone alle strutture di emergenza, come i Pronto soccorso.

Questa la nota dei segretari di Fimmg, Smi, Snami e Cgil provinciale L’Aquila, Vito Albano, Guido Iapadre, Raffaele Giorgi e Francesco Marrelli.

La nota dei sindacati dei medici di base e della Cgil Aq

«Continua la battaglia dei Nuclei di cure primarie avviata da almeno due anni dai sindacati dei medici di medicina generale FIMMG, SMI, SNAMI insieme alla CGIL della Provincia dell’Aquila, a difesa del diritto costituzionale alla salute.

I Nuclei di Cure Primarie, infatti, operano sul territorio del Comune dell’Aquila dal 2007, in modo associato, per garantire la continuità delle cure di base a tutta la popolazione aquilana, con la presenza costante di personale medico, infermieristico e di segreteria per 12 ore al giorno.

Eppure, la ASL dell’Aquila, a differenza di quanto accade nelle altre ASL della Regione Abruzzo, ha avviato uno smembramento dei Nuclei, impedendo la sostituzione dei medici prossimi alla pensione e minacciando, di fatto, la fruizione di un servizio che preserva la salute di circa 50.000 utenti presenti sul territorio e che va avanti solo grazie al contributo delle giovani e dei giovani medici che hanno preso in carico gli assistiti già assegnati al personale in quiescenza.

Ciò si è verificato, e tuttora si verifica, nell’indifferenza della politica locale che non si decide ad assumere le determinazioni utili a garantire la continuità del servizio per tutti i cittadini e le cittadine e a salvaguardare i posti di lavoro del personale infermieristico e di segreteria impiegato presso i Nuclei.

La protesta organizzata dalla Cgil lo scorso anno (marzo 2023) per lo stesso motivo

Senza contare che i Nuclei di cure primarie rappresentano una parte fondamentale del Servizio Sanitario Nazionale sul territorio, perché, oltre a fornire un servizio necessario a garantire la continuità delle cure di base per tutte le cittadine e per tutti i cittadini, evitano il sovraffollamento degli ospedali, già in affanno e dei Pronto Soccorso dove i tempi di attesa sono già molto lunghi e gli operatori allo stremo delle forze.

Inoltre, la chiusura dei Nuclei determinerebbe un imperdonabile passo indietro: l’attività della Medicina Generale, come in passato, verrebbe rimessa al singolo studio di ciascun medico di famiglia, senza la garanzia della presenza del personale infermieristico e di segreteria e senza, quindi, fornire ai cittadini e alle cittadine le prestazioni correnti.

In tema di diritti non si dovrebbe mai tornare indietro, ma guardare sempre avanti.

“La direzione della Asl1 sta compromettendo il diritto alla salute dei cittadini che risiedono nel suo territorio”

In altre parole, chiudere i Nuclei di cure primarie significa  compromettere il diritto costituzionale alla salute dei cittadini e delle cittadine, in un territorio che, peraltro, verrebbe duramente discriminato rispetto a quello di competenza delle altre ASL della Regione Abruzzo dove, invece, i Nuclei resistono e sono ampiamente operativi.

Per tali ragioni, giovedì 22 febbraio, alle ore 10, si svolgerà, presso la Direzione ASL dell’Aquila, una giornata di protesta con manifestazione pubblica, alla quale sono chiamati a partecipare tutti i cittadini e tutte le cittadine per la difesa dei Nuclei, del diritto alla salute e per il futuro della Sanità Pubblica, universale e  gratuita  nella città dell’Aquila.

Per vincere questa battaglia sono, infatti, indispensabili l’impegno e il contributo di tutta la popolazione aquilana».