A Spoltore maratona di lettura di “Un dettaglio minore” della scrittrice palestinese Adania Shibli per affermare il diritto di libertà accademica
Iniziata nel mese di ottobre prosegue, a spron battuto, presso la Biblioteca comunale “Piero Angela” a Spoltore, in Via Dietro le Mura, 10, la Maratona di Lettura LA LETTERATURA NON È UN DETTAGLIO MINORE promossa da Sesamo – Società per gli Studi sul Medio Oriente (c/o Dipartimento di Culture, Politica e Società, Università degli Studi di Torino); il pomeriggio di lettura è stato organizzato dall’Associazione Deposito Dei Segni ETS, in collaborazione con I Colori del Territorio ETS, Pro Loco Spoltore Terra dei 5 Borghi APS, Centro Yu Sen Oki Do, Anpi Spoltore, Accademia degli Insepolti, con il Patrocinio del Comune di Spoltore.
La scelta di svolgere l’evento e di leggere proprio il romanzo “Un dettaglio minore” della scrittrice palestinese Adania Shibli è motivato da elevate ragioni: affermare il diritto di libertà accademica a seguito della decisione della Fiera del Libro di Francoforte di annullare la consegna del prestigioso premio letterario LiBerarturpreis alla scrittrice palestinese Adania Shibli per il suo romanzo.
Per protestare pacificamente contro tale decisione – protesta condivisa da tante altre città italiane e straniere come Roma, Napoli, Lecce, Milano, Bologna, Reggio Calabria, Oristano, Venezia, Conversano, Ravenna, Lisbona, Berlino – la Maratona proporrà, insieme alle altre città, proprio la lettura del romanzo UN DETTAGLIO MINORE che avrebbe dovuto ricevere il premio.
Un reading, quello di domenica 19, che offrirà la possibilità di ascoltare la lettura ad alta voce delle pagine del libro, fatta da una pluralità di voci femminili, provenienti dalle diverse associazioni territoriali che hanno aderito alla manifestazione.
La maratona attraverso le sue otto tappe, di cui Spoltore è la prima, giungerà il 16 dicembre a Berlino, concludendo la pacifica e letterata protesta
I cruenti eventi bellicosi in corso in Israele e Palestina hanno reso impossibile procedere nella cerimonia di premiazione del Premio LiBeraturpreis che aveva decretato vincitrice la scrittrice palestinese Adania Shibli, la quale avrebbe dovuto ritirare il riconoscimento nel corso della Fiera del Libro di Francoforte, tenutasi dal 18 al 22 ottobre scorsi. La giuria aveva scelto l’opera motivandola adeguatamente riconoscendo all’autrice la capacità di aver creato “un’opera d’arte molto precisa dal punto di vista formale e linguistico che racconta il potere dei confini e cosa comportano le guerre per le persone. Con grande lucidità, Shibli [è riuscita] a volgere lo sguardo verso i dettagli più minuti, le sottigliezze che ci permettono di intravedere le vecchie ferite e le cicatrici che si estendono oltre la superficie”.
INFO
mail depositodeisegni@gmail.com
mobile 348 7426429
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Ingresso fino ad esaurimento posti.
CHE COS’E’
La dichiarazione di SeSaMO: Fin dalla sua nascita nel 1995, SeSaMO si adopera affinché le condizioni necessarie alla conduzione di una ricerca rigorosa e libera siano garantite. Perciò registriamo e denunciamo con forza un crescente numero di casi di censura e indebita pressione su docenti, ricercatrici, ricercatori, studentesse e studenti che si stanno verificando in diverse parti del mondo; osserviamo che analisi empiricamente rigorose ma critiche della condotta del governo israeliano – basate su fonti solide quali le relazioni di quattro Inviati Speciali dell’ONU sulla condizione dei diritti umani nei Territori Palestinesi Occupati nonché di organizzazioni quali Human Rights Watch, Amnesty International o B’Tselem, che da decenni si occupano di diritti umani in Israele/Palestina – vengono spesso censurate, represse, o accusate di costituire sostegno al terrorismo.
CHI E’
ADANIA SHIBLI nata in Palestina, vive tra Berlino e Gerusalemme. Autrice di romanzi, racconti, opere teatrali e saggi, è impegnata nella ricerca accademica e nell’insegnamento. Nel 2001 e 2003 le è stato conferito il premio Qattan Young Writer’s Award-Palestine. In Italia sono usciti il suo romanzo “Sensi” (Argo, 2007, trad. Monica Ruocco) e la raccolta di racconti “Pallidi segni di quiete” (Argo, 2014, a cura di Monica Ruocco, traduttori vari), oltre che “Un dettaglio minore”, romanzo che è stato finalista al National Book Award 2020 e all’International Booker Prize 2021.
Il magazine dei lettori Maremosso così si esprime:“Con una prosa tagliente e inquietante, Un dettaglio minore va al cuore di un’esistenza segnata dall’annullamento e dalla privazione di sé, com’è la vita nella Palestina occupata, rivelandoci quanto sia ancora difficile riunire i frammenti di una narrazione rimasta troppo a lungo nascosta nelle pieghe della storia”.
E ancora dalla seconda di copertina di Un dettaglio minore: “Questa storia inizia durante l’estate del 1949, un anno dopo la guerra che i palestinesi chiamano Nakba, la catastrofe – che ebbe come conseguenza l’esodo e all’espulsione di oltre 700.000 persone – e che gli israeliani celebrano come la Guerra d’indipendenza. Alcuni soldati israeliani attaccano un gruppo di beduini nel deserto del Negev, uccidendo tutti tranne un’adolescente.
La ragazza viene catturata, stuprata, uccisa e sepolta nella sabbia. Molti anni dopo, ai giorni nostri, una donna di Ramallah prova a decifrare alcuni dettagli che aleggiano attorno a quell’omicidio. È colpita da quel delitto a tal punto da trasformarlo in un’ossessione, non solo a causa dell’efferatezza del crimine, ma perché è stato commesso esattamente venticinque anni prima il giorno in cui è nata. Adania Shibli sviluppa magistralmente due narrazioni che si sovrappongono e, in trasparenza, evocano un presente che non può prescindere da ciò che è stato”.