Accoltellarono noto pugile di Avezzano. Arrestati per tentato omicidio due giovani Rom

AVEZZANO – Fu accoltellato all’addome e al torace e scampò alla morte per miracolo. Nella serata del 9 aprile scorso, come si ricorderà, Ivan Di Berardino, noto pugile di Avezzano, fu portato al Pronto Soccorso dell’ospedale dopo che fu trovato, nei pressi di un’abitazione di Caruscino, gravemente ferito e in pericolo di vita.

Per quel fatto, ora, la Squadra Anticrimine del Commissariato di Polizia di Avezzano, su ordine di custodia cautelare in carcere emesso dal Gip del Tribunale avezzanese, Maria Proia, ha tratto in arresto due giovani Rom della comunità del capoluogo della Marsica, R.S., 27 anni, e E.S., 38 anni.

I fatti, come detto, risalgono al 9 aprile scorso quando il pugile fu stato accompagnato con urgenza al Pronto Soccorso del capoluogo marsicano a seguito di profonde ferite da arma da taglio all’addome ed al torace. Di Berardino, subito, disse ai poliziotti di essere stato assalito da alcuni appartenenti ad una famiglia Rom e, nell’immediatezza dei fatti, furono denunciati due ragazzi. La Squadra Anticrimine del Commissariato di Avezzano, coordinata dal Sostituto commissario Gaetano Del Treste, però, proseguì nel lavoro di investigazione ed è riuscita a ricostruire l’accaduto. La cruenta aggressione, infatti, sarebbe avvenuta dopo che la vittima, il pugile ferito, si era recata presso una famiglia Rom a Caruscino per tentare di riscuotere un credito che terzi vantavano nei confronti di uno degli arrestati. Dalla discussione animata, in pochi istanti, si sarebbe subito arrivati ad una violenta aggressione con una mazza da baseball e con un coltello col quale il pugile fu raggiunto al torace e all’addome, tanto che lo stesso rischiò la morte, così come successivamente stabilito dall’accertamento tecnico peritale. 

A seguito dell’accaduto, quindi, sono state effettuate delle perquisizioni locali e personali, a carico dei Rom avezzanesi, dalle quali fu possibile ritrovare sia la mazza da baseball usata per l’aggressione, sia ulteriori e numerose prove di colpevolezza. Sulla scorta di tutti gli elementi raccolti, di conseguenza, il Procuratore capo della Repubblica di Avezzano, Andrea Padalino Morichini, ha potuto chiedere al Gip di Avezzano Maria Proia, un ordine di custodia cautelare in carcere per i due Rom, contestando loro i reati di tentato omicidio in concorso, minacce e porto abusivo di arma.

Il provvedimento restrittivo, quindi, è stato eseguito oggi dai poliziotti avezzanesi che, dopo le formalità di rito hanno accompagnato R.S. e E.S., i due arrestati, presso la Casa Circondariale di Frosinone a disposizione del magistrato inquirente e del Gip di Avezzano.

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