Ai comuni montani e aree protette, dalla Regione un milione e mezzo di euro



L’Aquila – Diecimila euro per ogni comune montano ricompreso
all’interno di Parchi nazionali o regionali; 360 mila euro da
ripartire tra riserve regionali, Parco regionale Sirente Velino e Aree
marina protetta Torre del Cerrano. È il contenuto di un provvedimento
formalizzato attraverso una delibera di giunta che ha lo scopo di
sostenere le attività di sicurezza e prevenzione nell’ambito
dell’emergenza coronavirus. Lo annunciano il vicepresidente della
giunta regionale con delega ai Parchi Emanuele Imprudente e
l’assessore regionale alle Aree interne Guido Liris.
Complessivamente viene ripartita una cifra di 1,5 milioni stanziata
con la legge “Cura Abruzzo 2”: 1,14 milioni ai comuni montani che si
trovano nei territori dei Parchi nazionali o regionali; i restanti 360
mila per garantire un contributo minimo a tutte le riserve regionali,
100 mila euro al Parco regionale Sirente Velino e 10 mila all’Area
marina protetta Torre del Cerrano. Il provvedimento di giunta
definisce la ripartizione delle risorse e stabilisce l’assegnazione in
base a un avviso pubblico con cui fissare le spese ammissibili, volte
a garantire la sicurezza e la prevenzione dal coronavirus nelle aree
montane, e le modalità di presentazione delle domande e
dell’erogazione.
“Siamo molto orgogliosi – dicono Imprudente e Liris – che la giunta
regionale abbia recepito l’indicazione per questo ulteriore sostegno
alle aree interne montane e alla rete delle riserve naturali. Si
tratta di un segnale di grande attenzione in un momento di estrema
difficoltà, in cui il coronavirus ha finito per acuire i disagi e la
marginalità di queste zone fondamentali per lo sviluppo economico
dell’Abruzzo intero. Questo esecutivo si conferma attentissimo alle
problematiche della montagna, dei borghi, dei parchi e delle riserve
naturali. Siamo convinti che sia un comparto decisivo che merita ogni
tipo di attenzione, nella contingenza per i sostegni necessari a
fronteggiare la pandemia e con la programmazione strategica futura,
già delineata e in fase di attuazione, per l’ulteriore valorizzazione
e potenziamento. Queste aree non sono una zavorra, ma una concreta
possibilità di crescita per l’Abruzzo intero”.

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