«Alla Asl1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila straordinari per sopperire alla carenza di personale!». L’accusa della Fp-Cgil provinciale

AVEZZANO – Torna all’attacco della dirigenza della Asl1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila la Fp-Cgil provinciale.

Un nuovo attacco che arriva a pochi giorni dalla presa di posizione del sindacato sulle gravissime carenze di personale e servizi che ormai parrebbero congenite nella sanità della provincia aquilana, con particolare riferimento alle aree interne di Marsica e Valle Peligna.

Questa volta la Cgil punta il dito contro l’utilizzo degli straordinari da parte del manager Romano e dei suoi per sopperire alle predette carenze di organico.

Questo il testo della denuncia diffusa da Anthony Pasqualone, segretario generale della Fp-Cgil provinciale dell’Aquila.

Anthony Pasqualone

«A distanza di pochi giorni dai proclami della Direzione strategica della Asl1 Avezzano Sulmona L’Aquila, con cui, nel dichiarare faziose e strumentali le criticità sollevate da questa organizzazione sindacale in merito alla carenza di personale di pressoché tutti i profili professionali, la stessa Direzione della Asl si vantava di aver assunto nell’ultimo triennio n. 1683 unità di personale, ci troviamo, nostro malgrado, costretti a tornare sull’argomento a seguito di una direttiva impartita, in data 28 maggio, dal Direttore Generale, dal Direttore Amministrativo e dal Direttore Sanitario della medesima ASL 1.

Infatti, con la richiamata nota indirizzata a tutti i Direttori/Responsabili delle Direzioni Sanitarie dei Presidi Ospedalieri, dei Distretti Sanitari, dei Dipartimenti, delle Unità Operative Complesse e Semplici di tutta la Asl, la Direzione Generale, facendo riferimento alle numerose richieste di assegnazione di personale prodotte dai vari Responsabili, ha invitato quest’ultimi in caso di “carenza di personale medico e del comparto assente dal servizio per periodi prolungati (es. Malattia, ferie, etc.) a fare ricorso all’istituto del lavoro straordinario”……. SIC!

A questo punto la domanda sorge spontanea: avevamo ragione noi, nel farci portavoce di lavoratrici e lavoratori, a sostenere che il personale è insufficiente a garantire l’erogazione dei servizi sanitari, o la Direzione della Asl a sostenere che grazie al loro operato erano state effettuate oltre un migliaio di assunzioni?

Il Dg Asl1 Ferdinando Romano

Ed ammesso che tutte le assunzioni siano state effettivamente effettuate, perché oggi la Direzione invita tutti i Direttori/Responsabili di tutta l’Azienda Sanitaria a far ricorso al lavoro straordinario?

C’è forse del personale “in giro per la ASL” che potrebbe essere meglio utilizzato ed essere assegnato nei reparti e servizi in grave sofferenza?

Vogliamo ricordare alla Direzione Strategica, che il ricorso al lavoro straordinario, secondo quanto previsto dai vigenti CCNNLL, è consentito esclusivamente per far fronte a situazioni di lavoro eccezionali e, pertanto, non può essere utilizzato come fattore ordinario di programmazione del lavoro.

Invitare, pertanto, i vari Dirigenti/Responsabili, a disporre prestazioni di lavoro straordinario per far fronte alle ferie del personale è, a nostro avviso, un illecito che viola le norme contrattuali, poiché la programmazione delle ferie, nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori, è un dovere ordinario e non straordinario del datore di lavoro, così come per le assenze dovute a lunghe malattie piuttosto che per le maternità, vanno effettuate le sostituzioni, altro che straordinario!

Per questo motivo, invieremo specifica diffida a tutti i destinatari della direttiva della ASL!

A ciò si aggiunga che il personale della ASL già oggi effettua turni massacranti, saltando i riposi dovuti e senza la possibilità di poter fruire del diritto alle ferie, lo stesso non può essere ulteriormente sovraccaricato di lavoro; va assunto nuovo personale e va fatta una ricognizione di quello in servizio per una eventuale migliore ricollocazione.

Come promesso, vigileremo sul rispetto delle norme all’interno della Asl a tutela dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori e, di conseguenza, per la garanzia di una corretta erogazione del servizio pubblico alla salute, denunciando in ogni modo qualsiasi illecito ed attivando ogni forma di lotta e protesta».