“Altre architetture” di Wang Yongxu e showcooking al Museo delle Genti d’Abruzzo

Apertura di anno a carattere multiculturale e internazionale per il Museo delle Genti d’Abruzzo che, sabato 18 gennaio alle ore 17, dà l’appuntamento, insieme alla Fondazione Genti d’Abruzzo, ai suoi estimatori per partecipare all’inaugurazione di un evento che si configura come un viaggio verso la pacificazione interiore, in cui Oriente e Occidente si incontrano e si riconoscono unendosi in un ideale abbraccio.

La personale dell’artista cinese Wang Yongxu – ALTRE ARCHITETTURE – curata da Mariano  Cipollini, contiene una serie di installazioni che resteranno in esposizione presso le Sale del museo delle Genti d’Abruzzo fino al prossimo 5 febbraio.

L’artista Wang Yongxu utilizza un linguaggio visivo ricco di sfumature e suggestioni per condurre il visitatore nel mondo della sua arte che indaga la relazione tra architettura e identità, tra l’uomo e l’umano e l’ambiente che lo circonda. La relazione, indagata attraverso l’arte, offre una visione concettuale inedita di architettura; al di là della semplice costruzione materiale si offre, al visitatore, una visione personale, interiore permeata da quella culturale che va ben oltre le tradizionali forme strutturali.  

Il curatore Cipollini spiega: “Occorre  essere particolarmente attenti poiché il peso specifico dell’opera ha origine da un’interiorità costruita sull’intangibilità del pensiero, la cui genesi ha matrici ascetiche contemplative, frutto di un minimalismo intellettuale che ne riduce la sostanza a pochi elementi rappresentativi”.

E con queste premesse, si appresta ad accompagnare il pubblico lungo un percorso che stimola la riflessione sul ruolo delle architetture immaginate e disegnate dall’artista: mondi sospesi tra il fantastico e il reale, tra l’antico e il moderno. Nuove dimensioni spaziali e concettuali – esposte con un linguaggio che confronta e decodifica le sfide della contemporaneità – mostrano una creatività che si interroga profondamente sulla relazione dello spazio con il costruito, generando un’occasione di riflessione e confronto sulla visione originale dell’ arte contemporanea. 

Prosegue ancora Cipollini: ” La straordinaria frugalità espositiva che non ricorre a nessun artificio estetizzante, è figlia diretta di una formazione che l’artista traduce, attraverso l’uomo che è, in valore prioritario, costruito sul senso dell’etica e sulla cura dell’anima”.

Perciò la definizione data all’artista “Autentico architetto dell’intangibile” ben connota, nelle note critiche,  lo stile comunicativo di Wang Yongxu nelle cui opere, come sottolinea ancora Cipollini, “il suo gesto creativo quanto identificativo, contribuisce a figurare ‘altre architetture’”,  quelle che sono “alimento essenziale per l’insieme delle facoltà umane, segmenti diretti del pensiero” di cui le opere sono ‘fenomeno’. Ed essendo l’opera “costruita sull’ intangibilità del pensiero, la cui genesi ha matrici ascetiche contemplative, frutto di un minimalismo intellettuale” essa riduce la sostanza a pochi elementi rappresentativi.

Pochi, importanti, densi elementi nell’esposizione; “nessun artificio estetizzante”; l’uomo diventa valore prioritario e, con lui, in quanto elementi costituenti irrinunciabili,  il senso dell’etica e la cura dell’anima. Profonda è la ricerca della sintesi tra i “processi culturali di entrambi i mondi che gli appartengono”; nessun dogma, nessun credo imposto; solo una riflessione profonda su alcuni concetti universali etici, socio-politici, storici e anche religiosi in cui l’assenza di qualsiasi rumore o fruscio, lascia nello spazio “un tempo generato dal silenzio che rende tutto puramente sospeso e indicativo, in attesa che il nostro intervento faccia la sua parte”.

Questo, nelle opere in cui è presente la parte evocativa o l’immagine esplicativa; dove quest’ultima manchi, l’artista utilizza stesure materiche per “anemici paesaggi” che diventano significanti  di “nuove simbologie configurabili”.

Sonorità, luminosità e tracciati visivi sottilissimi stimolano i nostri sensi e le loro capacità di cogliere il messaggio artistico; richiedono attenzione per accogliere il silenzio “non come un contenitore da riempire” ma “come risultante di una scelta di vita finalizzata alla pacificazione interiore, dove il tempo così rigenerato nella sua percezione, ha valore liberatorio e pacificatore.

A sottolineare la particolarità dell’esperienza artistica, la Fondazione Genti d’Abruzzo affianca un altro evento di showcooking che in pendant con le opere di Wang Yongxu, propone la magia del NSLR – nonseguolaricetta, coniugando arte e sapori; allo stesso evento sarà presente anche la Cantina d’Araprì.

Arte e gusto a stimolare sensi e spirito per acquisire nuove emozioni, nuove vocazioni e costruire un miglior equilibrio interiore. Attraverso questa iniziativa e altre dello stesso tenore che verranno attuate nei prossimi mesi, la Fondazione Genti d’Abruzzo si muove verso il fundraising (raccolta fondi) necessario a definire – nelle parole del presidente Luigi Di Alberti – “collaborazione e interscambio con il territorio, per valorizzare il rapporto tra persone e cultura, per avvicinare la città di Pescara e l’intera regione Abruzzo alla conservazione e alla divulgazione di beni e tradizioni che nascono dalla nostra storia e arricchiscono il nostro presente”.

INFO

Orari: 9:00-13:00 dal lunedì al venerdì e dalle 16:00-20:00 sabato e domenica.

Prenotazioni al numero 085 451 0026.