Altro che “dolcetto o scherzetto”! A Serramonacesca bussano alle porte “L’Aneme de le Morte” rinnovando il ricordo della tradizione popolare abruzzese

SERRAMONACESCA Torna anche quest’anno a Serramonacesca la manifestazione “L’Aneme de le Morte” nei giorni 31 ottobre e 1 novembre.  

La tradizione popolare abruzzese è ricca di leggende, culti, credenze e racconti legati alle festività dell’1 e 2 novembre che mescolano riti pagani e fede cristiana.

Una leggenda narra che nelle nebbiose sere di Ognissanti e di tutti i morti, le anime dei defunti vaghino per le vie , fermandosi nelle case a chiedere che venga dato loro qualcosa.

Questa credenza, comune a molte zone d’Abruzzo, è sopravvissuta a Serramonacesca, dove le zucche, svuotate e lavorate per rappresentare delle teste ed illuminate al loro interno da una candela, simboleggiano l’anima dei trapassati.

Le zucche vengono portate dai bambini che passano di casa in casa e che, bussando alle porte, alla risposta del padrone “Chi è?” rispondono in coro, come tradizione vuole: “L’Aneme de le Morte”.

A quel punto i bravi Serresi offrono loro monetine, frutta secca, caramelle, ecc.

Purtroppo queste belle tradizioni vanno scomparendo, lasciando spazio a feste ed usanze che fanno dimenticare la propria.

E proprio per questa inesorabile dimenticanza che l’evento di Serramonacesca si pone come obiettivo la riscoperta delle tradizioni popolari abruzzesi, affinché resti viva negli animi delle nuove generazioni.

Il programma è davvero molto interessante, come si può consultare nella locandina allegata.

Da segnalare, tra i vari eventi dei due giorni, la Sagra della zucca, “Pe le ruve a sentì le fattarelle” che si svolgerà per le strade del centro storico e che durerà fino a mezzanotte, con racconti di leggende e stregonerie del paese e la premiazione della zucca più bella con il concorso “La checocce chiò belle”.

Da non perdere.

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