Amate da Morire: grande successo martedì sera al castello Orsini di Avezzano

AVEZZANO – Alcune persone han pianto, tanta è stata la commozione!
E’ stata una replica, però di grandissimo successo che ha fissato per sempre questo spettacolo come una sorta di pietra miliare nella discussione del tema sulla violenza alle donne e sulle donne.
L’Associazione Proteo con Emma Francesconi, Francesco Frezzini e il giovanissimo Emanuele Bracone ha raggiunto, ieri l’altro, davvero una vetta altissima.
Lasciamo la parola, per un istante, al comunicato di Africa Mission, a sostegno delle attività della quale è stato proposto lo spettacolo: “…gran successo per lo spettacolo teatrale “Amate da morire” interpretato da Francesco Frezzini, Emma Francesconi ed Emanuele Bracone, donato per beneficenza ad Africa Mission Cattedrale di Avezzano che devolverà le offerte ricevute dai tantissimi spettatori presenti in sala al “Progetto donna – lotta alla violenza di genere “ per le donne che vivono in Madagascar nel villaggio di Ambhoimitombo e Imady.

Un momento dello spettacolo: l’interrogatorio dal brigadiere, quando Emma dice: “Han rubato i miei sogni

La presentatrice Orietta Spera ha aiutato tutti a cogliere la grande importanza del tema che comunque non è sfuggita a nessuno, grazie alla grande interpretazione fatta dal trio Emma Francesconi, Francesco Frezzini e, il giovanissimo, Emanuele Bracone che sta calcando anche altre scene.
Spettacolo indubbiamente ricco di profondi risvolti umani e, pur nella sua complessità, riesce ad essere leggibile per la sua profonda verosimiglianza e per la chiara esposizione dei fatti che sono, indubbiamente, quelli della cronaca, anche di quella cronaca che resta sconosciuta perché relegata alle aule di giustizia.
Un’onda di commossa solidarietà si leva mentre sulla scena si rappresenta l’interrogatorio col brigadiere, oppure nel duello con arringa fra avvocato, cinico giurista, della difesa dell’uomo e l’appassionata avvocatessa che difende la vittima.
La violenza rappresentata in scena scuote, percuote e scombussola l’animo lasciando che, lentamente, affiori la coscienza dei fatti e della loro immensa gravità.
Tra i presenti l’Assessore Dominici e l’Assessore Basilico oltre a Daniela Senese, psicologa, responsabile del centro antiviolenza sulle donne.
Abbiamo colto alcune impressioni all’uscita: A.M.: “…commovente davvero! Non è stato il solito spettacolo!”: D.A.: “…come dire? non ho trovato luoghi comuni, ma il racconto di fatti veri… Mi ha colpito la scena in tribunale… Ma come si fa ad essere così, come quell’avvocato?“; G.S.: “…loro son stati bravi, bravi per davvero! Non è semplice rappresentare le emozioni, le ferite profonde dell’animo…”; M.F.: “…avevo visto altri spettacoli loro, ero stata anche a Tagliacozzo, ma stasera credo che ci sia stato qualcosa di molto di più…”; B.G.: “…mi son sentito trasportato nelle situazioni rappresentate! E mi è sembrato tutto vero… vero… vero! Neanche il cinema fa tanto… Bravi davvero: Emma commovente al massimo, Francesco talora implacabile, fino ad esser del tutto vero…”; M.F.: “…mia moglie, accanto a me, ha pianto… mi sono commosso anche io e, solo a stento, non l’ho imitata… Davvero commovente, un vero pugno allo stomaco… E non si dimenticherà tanto facilmente…“.
C’è una nota di profonda commozione in tutti e nell’aria aleggia questo sentimento comune e non si disperde neppure dopo che il palcoscenico resta buio…

La testimonianza di S. E. Monsignor Massaro
Una immagine della sala gremita dal pubblico molto attento

E’ stato presente anche S.E. Monsignor Giovanni Massaro, Vescovo dei Marsi (o di Avezzano) che ha testimoniato di essere rimasto profondamente colpito dallo spettacolo e dalla sua vivida verità.
Lo spettacolo è giunto così alla sua settima rappresentazione e lascia intravedere ancora un lunghissimo cammino da percorrere e tutto ad onore di Francesco Frezzini ed Emma Francesconi, che han pensato e costruito lo spettacolo sin dal testo, e di Emanuele Bracone che da bravo allievo sta mostrando tutto il suo valore e la sua capacità.
Alla prossima replica dunque…

La fotografia di scena è stata curata da Gaetano Paciotti e diverse immagini sono di Simona Di Pirro.