Appello del Coordinatore dei servizi educativi 0-6 del Comune di Avezzano, Valletta: «Salviamo l’Istituto Sacro Cuore»

AVEZZANO – Istituto Sacro Cuore di Avezzano, un appello per la sua salvezza arriva dal coordinatore dei servizi educativi 0/6 del Comune di Avezzano, prof. Sandro Valletta.

Come sic ricorderà, giorni fa, suore, insegnanti e genitori hanno inscenato una protesta contro la ventilata ipotesi di chiusura. Impegno in tal senso è stato concretamente attuato anche dal Vescovo dei Marsi, mons. Pietro Santoro. L’istituto del “Sacro Cuore”, gestito dalle Suore Apostole del Sacro Cuore di Madre Clelia, nell’edificio di via Mazzini, ospita scuola per l’infanzia, primaria, medie e, in passato, anche le scuole superiori magistrali. Ora rischia di scomparire e con lui a sua secolare storia.

Tutto ciò sarebbe stato deciso dalla Provincia d’Italia “Madre Clelia delle Apostole del Sacro Cuore di Gesù”, con sede a Silvi Marina. I motivi sarebbero la mancanza di vocazioni religiose, la diminuzione delle nascite, le rette troppo basse nei confronti delle spese a carico della scuola, l’aumento del personale laico. Inoltre, nel documento viene particolarmente sottolineato, “… di non dare avvio alla classe 1° elementare per l’anno scolastico 2020/2021”.

Il Prof. Sandro Valletta

E24: «Professore cosa pensa di quello che sta accadendo?»

Valletta: «Circa qualche giorno fa, ai vertici dell’Istituto, è stato notificato un decreto di chiusura, con decorrenza da quest’anno, riguardante la formazione della prima elementare. Di conseguenza, nonostante gli otto bambini già iscritti, la classe, secondo tale comunicazione, non potrà iniziare il percorso didattico, preludio questo della chiusura definitiva di tutte le attività nel giugno 2021. Per onore della verità, gradisco precisare che gli organi direttivi e le suore non erano a conoscenza di nulla, avendo, come detto prima, gli stessi proceduto a registrare le regolari iscrizioni per il nuovo anno scolastico”

E24: «Si potrebbe pensare ad una penalizzazione della sede di Avezzano?»

V. «Non voglio pensare ciò ma, in virtù del mio ruolo, sono sconcertato, per questo atteggiamento, poco ortodosso, verso la sede di Avezzano, rivolgendo un deferente pensiero a chi, da una vita, vi ha profuso le migliori energie per la crescita, sotto ogni punto di vista: culturale, civica e morale, di innumerevoli generazioni e qui mi riferisco, in primis, agli insegnanti, alle suore, ai genitori e ai bambini che, sicuramente, subiranno un trauma, conseguente a questa decisione.”.

E24: «Quali sono le sue idee su tutta questa situazione?

V.: «Non riesco ad immaginarla, ma lo ritengo totalmente inopportuno: per ciò che ha rappresentato, rappresenta e rappresenterà, questa storica sede della Cultura e della Formazione, lo scriva con la C e con la F, perchè è tale, ma, soprattutto, in vista della riaperture a settembre, in ossequio alle norme, inerenti al “Covid-19”, per la gestione degli spazi previsti per il distanziamento sociale in vigore, sarebbe anche problematica una eventuale collocazione degli alunni nelle scuole pubbliche, che avranno sicuramente già problemi organizzativi per affrontare tutti gli ulteriori disagi, conseguenti a questa pandemia».

E24: «In conclusione, quale il suo auspicio?»

«Intanto esprimo la mia piena disponibilità, per qualsiasi iniziativa dove ritengano giusto ed opportuno avvalersi della mia persona, la mia solidarietà e la mia totale vicinanza a tutto il personale e all’istituzione scolastica “Sacro Cuore”, che ha sempre offerto, e dovrà continuare a farlo, ancora per molto tempo, una formazione di qualità, non solo per la Città di Avezzano ma per tutto il nostro territorio marsicano. Poi. mi rivolgo a tutte le Istituzioni, che già stanno lavorando molto in aiuto delle scuole paritarie, sollecitandole ad affrontare la questione, nei termini più impegnativi, per raggiungere il fine da tutti noi auspicato, e fornire a tutta la dirigenza e all’utenza un concreto segnale di affetto, particolarmente verso coloro che rappresentano il nostro futuro e la nostra speranza per un mondo migliore ed una vita piena di ogni Bene e Felicità. Far chiudere l’Istituto “Sacro Cuore” significa togliere dignità e mancare di rispetto alla “persona bambino” e alle esigenze proprie di questa fascia d’età».

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