Arcidiocesi dell’Aquila. Ordinato il vescovo ausiliario mons. Antonio D’Angelo

L’AQUILA- Nel pomeriggio di domenica 12 settembre alle ore 17.30 all’interno della stupenda basilica di Santa Maria di Collemaggio si è svolta la cerimonia per l’ordinazione episcopale di mons. Antonio D’Angelo nuovo vescovo ausiliare dell’Arcidiocesi di L’Aquila.

(foto Arcidiocesi dell’Aquila)

La celebrazione eucaristica è stata presieduta dall’arcivescovo dell’Aquila il cardinal Giuseppe Petrocchi e concelebrata dall’arcivescovo metropolita di Campobasso-Bojano mons. Giancarlo Maria Bregantini e da mons. Gianfranco De Luca vescovo di Termoli-Larino diocesi d’origine del nuovo vescovo ausiliare dell’Aquila. Inoltre, ha assistito alla santa Messa d’Ordinazione il Cardinal Enrico Feroci nativo dell’Arcidiocesi aquilana. All’interno della Basilica erano presenti, sempre nel pieno rispetto delle vigenti normative anti Covid, il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, la senatrice Stefania Pezzopane, autorità civili e militari ed il popolo di Dio dell’Arcidiocesi.

(foto Arcidiocesi dell’Aquila)

Nell’omelia il Cardinal Petrocchi, arcivescovo dell’Aquila da un buon consiglio al neo vescovo ausiliario: “Il Vescovo è la guida che precede il suo Popolo in cammino, ma è anche colui che chiude la fila, e non lascia nessuno intenzionalmente alle sue spalle. Si spende fino in fondo perché a tutti sia nota la direzione da prendere, e vigila continuamente per evitare che qualcuno si perda nei labirinti del mondo.  Deve fare i conti con i suoi limiti (che è tenuto a conoscere con accuratezza, anche grazie allo “sguardo esterno” di persone competenti e amiche) ma è pure consapevole che la sua missione non ammette negligenze.  La capacità di ascoltare, tutti e senza condizioni, è il presupposto per un “dire” saggio e fondato sulla prudenza. Dopo aver compiuto tutto ciò che può, rimane nella pace, lasciando che il resto lo faccia la grazia. Mobilitando i mezzi a sua disposizione, cerca di immunizzare la Comunità ecclesiale dalla “peste” delle divisioni e delle collusioni con mentalità egoistiche e settarie”.

Benedizione del cardinal Enrico Feroci (foto Arcidiocesi dell’Aquila)

Subito dopo l’omelia si è svolto il rito centrale dell’ordinazione episcopale. Tale rito è iniziato con la presentazione del candidato e la lettura del mandato apostolico in forma di domande. Dopo le domande mons. D’Angelo si è prostrato a terra mentre il corto cantava le litanie dei santi: terminato il canto delle litanie i vescovi presenti hanno imposto le mani sul capo del nuovo vescovo. Terminato il rito dell’imposizioni delle mani è stato posto sul capo di mons. D’Angelo l’Evangeliario mentre il cardinal Petrocchi, colui che presiedeva la funzione, recitava la preghiera d’ordinazione episcopale. Infine, cardinal Petrocchi ha unto il capo del novo vescovo ausiliario con l’Olio Santo del Crisma e la mitria: con il dono dell’anello pastorale e del pastorale si è conclusa l’ordinazione episcopale.

(foto Arcidiocesi dell’Aquila)

Verso la fine della funzione religiosa il nuovo vescovo ausiliare dell’arcidiocesi di L’Aquila ha percorso la navata centrale della Basilica benedicendo i presenti: inoltre, mons. D’Angelo è uscito anche fuori dal sagrato per benedire i fedeli presenti fuori la basilica.

(foto Arcidiocesi dell’Aquila)

Così saluta mons. Antonio D’Angelo al termine della Messa: “Tutto quello che il Signore mi ha fatto vivere e sperimentare finora mi ha portato qui a L’Aquila dove oggi inizio questo nuovo percorso insieme con voi. Io sono un piccolo operaio che vuole condividere con tutti voi il disegno d’amore che Dio ha per questa realtà diocesana. Siamo chiamati tutti a metterci in ascolto della Parola del Vangelo che ci indicherà il sentiero da percorre, perché la Vita possa risplendere in ogni persona. Ciascuno ha un posto nel progetto di Dio, ognuno deve aiutare l’altro a scoprirlo e condividerlo affinché la costruzione cresca bene ordinata, sarà importante valorizzare ogni persona e i suoi talenti. Mi dico e vi dico buon lavoro”.    

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