“Arte e Psiche” all’Emiciclo dell’Aquila tra mostra e convegno

Nell’ottica della interconnessione tra le due dimensioni del titolo, si inquadrano due eventi che avranno luogo a L’Aquila e che consentiranno di accedere alla visita di opere d’arte e partecipare ad un convegno presso il Palazzo dell’Emiciclo a L’Aquila.

Il primo evento è la mostra ARTE E PSICHE che si terrà dal 23 al 28 ottobre all’Emiciclo di L’Aquila e ospiterà le opere di Massimo Monti e Michela Santoro.

Il 26 ottobre alle ore 18:30, presso la Sala Ipogea, per l’organizzazione dell’Associazione Arte e Psiche, verrà ospitato un convegno che ha raccolto il patrocinio dell’Ordine degli Psicologi d’Abruzzo.

I relatori – Prof. Enrico Perilli, Presidente Ordine Psicologi d’Abruzzo, la dott.ssa Manuela Grassi, psicologa arteterapista ed il Prof. Massimo Monti, psicologo e artista – si confronteranno su temi cogenti e proporranno risposte alle domande che stimolano da sempre la curiosità e la sete di conoscenza di persone comuni e di studiosi: cosa proviamo quando vediamo un’opera d’arte? Quali meccanismi neuronali si attivano? Quali conseguenze si scatenano nel nostro corpo? Quali processi psicologici si instaurano?

Le interconnessioni tra l’arte e la mente non sono studi di oggi.

Diversi sono stati gli artisti, i filosofi e gli studiosi che si sono occupati, sin dall’antichità, delle implicazioni reciproche che possono coinvolgere questi due ambiti.

Essendo l’arte una reale proiezione delle nostre capacità creative, per giungere alla realizzazione di un prodotto artistico, esse devono necessariamente far ricorso tanto alla sfera razionale quanto a quella emotiva; e quando l’opera d’arte sia stata generata, la sua interferenza nella intera realtà psicologica, sia di chi l’ha prodotta sia di chi la fruisce, è potente e importante.

Il coinvolgimento delle componenti conscia e inconscia, nella produzione come nella fruizione, determina infatti, l’affioramento di passioni ed emozioni che, diversamente, sarebbero rimaste sepolte nella psiche.

Per tal motivo, l’arte ha acquisito sempre più rilevanza nella prassi clinica della psicoterapia, proprio per il potere conoscitivo-terapeutico che può derivare dall’uso, nel processo creativo-realizzativo, di simboli e metafore che celano “verità sepoltee che, con opportune tecniche e studi, possono affiorare alla coscienza.

I relatori dunque, si confronteranno e dibatteranno le tematiche oggetto del convegno, facendo riferimento alle loro esperienze e studi e avendo a disposizione le opere d’arte presenti nella mostra che offriranno materiale per spunti e riflessioni.

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