Assoluzione piena dalla Corte dei Conti per l’ex Sindaco dell’Aquila Massimo Cialente e la sua giunta. Fina: “Reso merito e fatta giustizia”

Massimo Cialente
L’AQUILA – Si chiude con una maxi assoluzione l’ultima vicenda di carattere giudiziario legata alle procedure del post sisma dell’Aquila del 6 aprile 2009.
La Corte di Conti di L’Aquila, infatti, ha assolto l’ex Sindaco Massimo Cialente, e tutta la sua giunta comunale, dagli addebiti mossi in relazione alla gestione dei crediti del cosiddetto “Progetto Case”.
Una vicenda durata ani e che, come noto, ha molto provato l’ex sindaco aquilano che ha sempre rivendicato la gestione retta e corretta di ogni pratica relativa alla fase post terremoto 2009. da pafrte sua e della sua Amministrazione.

A darne notizia e anche a commentare la notizia è il senatore del Pd Michele Fina: “La sentenza della Corte dei Conti Abruzzo, che assolve e libera da ogni addebito l’ex sindaco Massimo Cialente, ex amministratori e dirigenti comunali restituisce serenità dopo anni di attesa.
Massimo è stato il sindaco della città nella fase più difficile della sua storia. A lui, che continua ad essere un riferimento per la nostra comunità, e a tutti, un abbraccio affettuoso e gratitudine istituzionale per aver atteso con fiducia nella Magistratura una sentenza che ha fatto giustizia”.
Sull’assoluzione di Cialente della giunta di centrosinistra dell’Aquila, questo il commento del deputato Pd ed ex Presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso: “Sono contento per l’assoluzione di Massimo Cialente e di ciò che rappresenta, anche se per me egli ha diritto a una validazione totale che nella realtà si chiama approvazione.
Cialente non va solo assolto, ma va approvato, dopo tutto quello che ha fatto, immaginato e realizzato. La contestazione ricevuta, e per ragioni oggettive superata dalla verità del confronto dialogico, non doveva proprio essere messa in cammino.

Per queste ragioni sostengo una Corte dei Conti capace anche di controllo cooperativo, quando le situazioni reali sono sostanziate da vere e proprie rotture di civiltà come un terremoto, una pandemia, una guerra senza limite di distruzione.
L’Ordinamento non deve mai discostarsi dalla verità della realtà, poiché corre anche il rischio di diventare consistenza di carte intestate ridicola e non creduta. L’Aquila è sempre più bella e di sicuro Cialente ha contribuito significativamente con il suo coraggio, la sua NON paura, la sua fantasia decisionale, in una parola: il contrario delle posture burocratiche.
La bellezza di L’Aquila la si deve ai sindaci e a chi ci ha lavorato bene e ci sta lavorando in prima fila, senza autoproteggersi, per paura di decidere”.
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