Autotrasporto, Cna Fita: “No all’aumento del 200% dell’accisa sul gasolio”

PESCARA – CNA Fita esprime profonda preoccupazione per la modifica unilaterale dei termini per l’allineamento dell’accisa sul gasolio alla benzina contenuta nel testo della Legge di Bilancio 2026.

“Già avevamo contestato l’Articolo 3 del D. Lgs. 43/2025 che aveva stabilito un percorso graduale di incremento dell’accisa, pari a 1,0-1,5 centesimi di euro al litro in ciascuno degli anni dal 2025 al 2029 – si legge in una nota stampa -. Questo pesante impegno viene addirittura aggravato dall’articolo 30 della Legge di Bilancio 2026, che stabilisce una crescita cumulativa per il 2026 pari a 4,05 centesimi di euro al litro e non a 1,5 centesimi come previsto. Questo significa un aumento di accisa complessivo pari al 200% rispetto alla previsione originale per l’anno in corso.

La misura colpisce con particolare durezza i veicoli di piccola portata, di massa complessiva inferiore a 7,5 tonnellate, i quali, a differenza dei mezzi pesanti di ultima generazione, non beneficiano di alcun meccanismo di recupero dell’accisa. Secondo i dati aggiornati a fine 2024, i veicoli di piccola portata utilizzati per conto terzi sono circa 181mila. Per tale comparto, l’improvviso e inatteso incremento comporterà un maggior costo di oltre 24 milioni di euro rispetto a quello preventivato – continua la nota -. A questo si aggiunge la situazione critica delle imprese che non hanno potuto ammodernare la flotta. Per i circa 80mila veicoli immatricolati per il trasporto merci per conto terzi che circolano con una classe ambientale inferiore a Euro 5, il maggior costo rispetto al preventivato sarà di quasi 65 milioni di euro.

Questa decisione infligge un colpo durissimo a migliaia di micro, piccole e medie imprese, alimentando l’inflazione e minando la competitività. Le imprese che operano con mezzi di piccola portata, inoltre, reclamano la possibilità di recuperare interamente l’accisa, al pari di quanto avviene per i veicoli più pesanti.

Di fronte a questa clamorosa mancanza di rispetto dell’impegno già adottato, chiediamo un immediato passo indietro. Altrimenti le imprese saranno costrette a chiedere un incremento delle tariffe di trasporto perlomeno pari a quello delle accise”, conclude.