Avezzano. Comune nuovo. Depositato il lodo. L’Amministrazione dovrà pagare la differenza all’Irim

AVEZZANO – Vicenda Comune Nuovo, o Contratto di Quartiere 2 che dir si voglia, depositato stamattina il lodo arbitrale avviato qualche mese fa e parrebbe vi sano altre nubi all’orizzonte per l’Amministrazione avezzanese.

Arbitri, avvocati e giudice, infatti, hanno concluso il lavoro di ricostruzione dell’intricata vicenda e completata la relativa istruttoria per giungere, questa mattina, al deposito della decisione. In sostanza, il lodo conclude in favore dell’Irim, il consorzio di imprese formatosi per… realizzare l’opera, sostenendo che il Comune di Avezzano dovrà pagare una differenza che sarebbe la risultante finale fra il valore dell’immobile e quanto il Comune di Avezzano ha già pagato.

In barba a tutto quanto detto e scritto in questi anni, in effetti, l’Irim avanzerebbe altro denaro e, a quanto pare, sarebbe una cifra di poco inferiore ai due milioni di euro.

La vicenda risale al 2006 quando l’allora Sindaco Floris firmò il Contratto di Quartiere 2 che consisteva nella realizzazione del nuovo Comune di Avezzano, con riunificazione degli uffici e altre servitù e servizi nelle zone circostanti. In realtà, poi, accadde che la realizzazione si stoppò, attualmente sorge una enorme scatola di cemento e vetro priva di qualsiasi impianto o servizio e praticamente inutilizzabile, una costruzione a metà che tempo e vandali stanno provvedendo a devastare, e tutto intorno il nulla. Il tutto per circa 10 milioni di euro di spesa.

Su questa vicenda, come noto, c’è stato anche un processo penale, in alcune fasi concluso in altre ancora in piedi, che ha visto assoluzioni ma anche condanne con tanto di richieste di risarcimento molto pesanti in favore del Comune di Avezzano.

La patata bollente passa a Passerotti

Insomma, da qualunque lato lo si giri, questo Comune Nuovo, avrebbe detto uno dei Bravi del Don Rodrigo di turno, “Non s’ha da fare!”. E a questo punto c’è il rischio del danno e della beffa. Che il Comune Nuovo resterà una imperitura testimonianza dell’italica tendenza alle incompiute e allo spreco di danaro pubblico, e con la beffa di dover pagare ancora per non avere nulla. Roba da novelle pirandelliane. Anzi, Luigi Pirandello sembra aver previsto questo tipo di situazioni tanto che nella sua immensa “Sei Personaggi in Cerca d’Autore” uno degli spaesati protagonisti afferma: “Oh, signore, lei sa bene che la vita è piena d’infinite assurdità, le quali sfacciatamente non han neppure bisogno di parer verosimili; perché sono vere”. Sante parole…

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