Avezzano. Domani tavolo di confronto in Comune contro il precariato alla LFoundry

AVEZZANO – A seguito del presidio pacifico organizzato nella giornata di mercoledì scorso dalla UilTemp regionale, i sindaci della Marsica e gli amministratori tutti, su proposta dell’assessore del Comune di Avezzano Loreta Ruscio, dopo aver condiviso pareri e possibili modalità di azione e di intervento, si riuniranno domani, lunedì 25 luglio, nella sala consiliare della città, con le sigle sindacali.

La missione univoca è quella di arrestare il cammino del precariato in LFoundry ed intercettare possibili cambi di rotta.

«Abbiamo deciso, di nuovo, di agire da territorio, di fare quadrato e squadra, come è già successo nel recente passato, attorno ad una vertenza che è della Marsica innanzitutto. – afferma l’assessore Loreta Ruscio, con delega alle Politiche industriali e del Lavoro – .

Il sito produttivo della Lfoundry è attualmente il più grande della Provincia dell’Aquila e dà lavoro a circa 1500 dipendenti: è una fucina di esperienza, specializzazione e formazione. Inutile ribadire quanto importante per il territorio e per i giovani sia la sua crescita performante e la sua permanenza in Marsica.

E quanto fondamentale sia la predisposizione, con l’impegno della nuova proprietà, di un piano industriale serio e continuativo, nonché ambizioso».

Al tavolo parteciperanno i rappresentanti regionali e provinciali di Uil, Uilm, Cisl, Fiom Cgil e le Rsu di stabilimento.

Sarà presente, perché invitato, anche l’assessore regionale alle politiche del Lavoro dell’Abruzzo, Pietro Quaresimale, il quale si è già riunito con i sindacati ma con l’assenza della proprietà il 30 giugno scorso in Regione, sulla vertenza Lfoundry.

«La domanda è: cosa può fare la politica locale per i lavoratori? Il presidio ai cancelli della LFoundry non può passare inosservato – dichiara il sindaco di Trasacco, Cesidio Lobene – ben vengano, quindi, le azioni corali di territorio, ben venga la presenza proattiva del territorio».

L’incontro si terrà alle ore 17. Lo scopo è quello di continuare a dare voce alle problematiche del sito produttivo, ricadente anche in area Zes, e instaurare, anche a più livelli, il tavolo di dialogo permanente, dal locale al regionale. Quello che si cerca è un confronto con l’azienda.

«Oggi gli scioperi si organizzano per ribadire la necessaria dignità dei lavoratori che dopo 36 mesi non hanno più una certezza su cui contare. – annuncia Maurizio Sacchetta, segretario regionale Uiltemp, che ha organizzato il presidio dello scorso mercoledì – .

Sono stati “utilizzati” per 3 anni e poi lasciati a casa, nonostante il lavoro e le commesse non manchino, questo è il paradosso. Il turnover genera cambi repentini e drastici di personale: ciò comporta che si abbassino, in azienda, competenze e formazione».

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