Avezzano. Era accusato di evasione dell’Iva: operatore sportivo assolto in Tribunale

Il Tribunale di Avezzano

AVEZZANO – Dopo cinque anni di procedimento giudiziario, assolto operatore sportivo di Avezzano per non aver commesso il fatto.

La vicenda riguarda un operatore sportivo di Avezzano, Valerio Antonosante, che ha gestito per anni un’associazione sportiva senza scopo di lucro dedita al calcio a cinque. I fatti, a dire il vero, hanno avuto inizio nel 2012 con un’operazione iniziata dagli impiegati dell’Agenzia delle Entrate di Avezzano. Gli ispettori misero sotto la lente di ingrandimento le società sportive senza fini di lucro e, fatte le verifiche del caso, conclusero per un accertamento di un’evasione dell’Iva di circa 15.000 euro. evasione che lo stesso Antonosante avrebbe prodotto attraverso la distruzione e l’occultamento di documentazione fiscale ai fini del calcolo dell’Iva. Una sorta di falso per distruzione e occultamento, quindi un reato penale oltre che finanziario e societario. Gli stessi operatori del fisco ritennero di inoltrare la notizia al Pm della Procura di Avezzano. Antonosante, e il suo legale avvocato Pietro Palladini, fecero notare anche come, nel corso degli accertamenti, gli ispettori non avessero informato Antonosante che poteva farsi assistere da un legale di fiducia ciò che, secondo la difesa dell’operatore sportivo avezzanese, avrebbe rappresentato una violazione del disposto dell’art. 220 delle Disposizioni di Attuazione del Codice di Procedura Penale.

Nella sua difesa, quindi, Antonosante ha fatto presente come, in occasione di una riunione degli affiliati della società sportiva in oggetto, la Cristal Avezzano Calcio a Cinque, nel giugno del 2008, in qualità di presidente, avesse rimesso il tutto nella mani di un terzo, M.K., che accettò l’incarico anche perché giocatore dal 2005 della stessa società. Dopo cinque anni di processo, quindi, nel corso del quale sono stati sentiti testimoni della difesa dell’imputato, e prodotta documentazione atta a confutare la tesi accusatoria, il giudice monocratico Marianna Minotti, ha emesso sentenza di piena assoluzione dell’imputato, ex art. 530 primo comma del Cpp, con la motivazione “per non aver commesso il fatto”.

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