Avezzano. Nello Simonelli (Nazione Futura): “Sulla sospensione delle corse di Sangritana Spa si auspica una soluzione condivisa”

AVEZZANO – Fra le misure che più colpiscono le popolazioni, soprattutto nell’Abruzzo interno e nella Marsica, ci son quelle che riguardano i trasporti. In quest’ottica, poi, la decisione della Sangritana Spa di sospendere le corse commerciali sino al 3 aprile ha destato non poco allarme e preoccupazioni in molti pendolari che abitualmente dalla Marsica raggiungono Roma e che, in molti, debbono farlo anche in questo particolare periodo.

Nello Simonelli

Sulla questione è intervento il responsabile di Nazione Futura, Nello Simonelli: “Nel mentre si stanno vivendo giorni surreali, che sembrano il parto di un romanzo di fantascienza, si apprende con un certo sconcerto la sospensione, da parte della Sangritana S.p.a., di tutte le corse delle linee commerciali in gestione da domenica 15 marzo a venerdì 3 aprile. Una decisione sicuramente legittima, che però causa un gravissimo nocumento alla realtà marsicana, una realtà composta di tantissimi pendolari che giornalmente – in adempimento alle più varie attività lavorative – si recano a Roma. Sono infatti tantissimi i cittadini della Marsica che, facenti parte delle forze dell’Ordine e del personale medico e paramedico, rischiano di non poter presentarsi sul luogo di lavoro per adempiere a quelle prestazioni ritenute indefettibili e di primario interesse in base alle stesse disposizioni d’urgenza emanate dal Governo. A costoro poco interessa dell’attivazione delle procedure di rimborso sui titoli di viaggio acquistati, poiché è loro preciso dovere prestare la propria attività lavorativa. Ben si comprende che il problema non è di facile soluzione, ma sarebbe stato opportuno che la concessionaria del trasporto avesse in qualche modo concordato la sua iniziativa con gli utenti ed anche con le varie amministrazioni di riferimento degli stessi. Si può ben capire che una decisione del genere possa tenere indubbiamente e legittimamente conto dell’aspetto antieconomico nel fornire prestazioni a una platea di fruitori inferiore, ma resta il problema del non aver tenuto conto dell’utilità pubblica delle stesse. Si auspica una soluzione che tenga contro di un problema avvertito da svariati utenti, che non sono solamente numeri e verso i quali dovrebbe prevalere quell’etica del servizio pubblico che in questo caso verrebbe a mancare”.

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