Avezzano. Scrutatori nei seggi elettorali. Il 30 scade il termine per iscriversi

Quest’anno, in assenza dei gruppi politici, potrebbe svolgersi il sorteggio e non la nomina

AVEZZANO – Elezioni comunali di Avezzano, mentre carri, carrozze e … carrozzoni hanno avviato la loro “lunga marcia” verso la meta elettorale, la macchina tecnica procede con i suoi ritmi e le sue scadenze.

La prima è stata quella del 30 ottobre scorso, ultima data utile per potersi iscrivere nell’elenco dei Presidenti di Seggio, quelle figure ormai mitologiche, metà urna e metà matita, che nelle ore notturne alla fine sfornano i risultati elettorali.

Ma loro nulla potrebbero se non fossero affiancati da altre figure mitologiche, metà essere umano e metà timbro di sezione, gli scrutatori, coloro che nel “forno” materialmente aiutano i cittadini, ormai ridotti metà uomanoidi e metà telecomandi, smartphone per quelli più giovani, a inserire le schede elettorali. Per far parte dell’elenco degli scrutatori, c’è tempo fino al prossimo 30 novembre. Entro quella data si può chiedere di essere iscritti e una volta scaduto il termine, gli uffici comunali controlleranno la regolarità della domanda e dei requisiti e iscriveranno nell’elenco chi ne ha fatto richiesta.

Gli scorsi anni, poi, come si ricorderà, immancabile è sorta la polemica fra i partiti “estrazionisti” e i partiti “nominalisti”, ovvero le due correnti di… pensiero (ci si perdoni l’enfatizzazione) che chiedono il sorteggio per gli scrutatori oppure, al contrario, la nomina da parte della Commissione elettorale comunale, quest’ultima formata da consiglieri di maggioranza e opposizione che provvedono a scegliere i nominativi e a fare le nomine.

Mauro Passerotti

Quest’anno, salvo eventi incredibili, vista l’assenza dei politici e quindi della Commissione, e data la presenza del Commissario Prefettizio Passerotti, che assume in sé i ruoli di Sindaco, Giunta e Consiglio, la “nomina” dovrebbe essere scongiurata e l’estrazione dovrebbe essere garantita, con buona pace di ogni altro metodo e di mire odiose e vecchie “usanze” e a garanzia di imparzialità e casualità.

Su carri, carrozze e carrozzoni, che come cantava Renato Zero in ogni caso “Va avanti da sé!”, torneremo più avanti, a carovane meglio delineate.

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