Befana amara a Capistrello. Stemmi della “X Mas” nella calze per i bambini. L’opposizione insorge. Il Sindaco si dissocia e annuncia una richiesta di danni

La “Decima” è stata un’ex squadra della Marina che nella II Guerra Mondiale, dopo l’armistizio, passò con i nazisti e condusse rastrellamenti, torture e fucilazioni di partigiani e cittadini

CAPISTRELLO – Befana amara e oltremodo oltraggiosa oggi a Capistrello, città, lo vogliamo subito ricordare, nota a livello mondiale peri “33 Martiri” vittime di una delle più efferate stragi dei nazifascisti in Italia dopo l’armistizio.

Oggi, infatti, si è tenuta la consueta Befana e per i bambini del paese con la consegna di dolci e calze della vecchina. Calze che, però, all’interno contenevano una orrenda sorpresa.

Fra dolci, gadget e piccoli giochi, c’erano infatti mescolate raffigurazioni degli stemmi della “Squadriglia X Mas” meglio nota come “X Mas”, ma soprattutto famigerata, ai tempi della Resistenza contro il nazifascismo, quindi nel periodo dal 25 luglio 1943 al 25 aprile 1945, come “La Decima”, ritenuta responsabile di decine di episodi di torture, fucilazioni e rastrellamenti di partigiani e cittadini comuni.

Il Sacrario dedicato ai “33 Martiri” di Capistrello

Un oltraggio alla storia repubblicana e antifascista del paese e soprattutto alla memoria di quei “33 Martiri” che furono brutalmente uccisi dai nazifascisti a Capistrello.

Sulla questione è subito intervenuto il Pd con una nota di fuoco: «Non è tollerabile in nessun luogo d’Italia che si regalino ai bambini stemmi delle truppe di occupazione nazifasciste.

È un oltraggio che lo si faccia a Capistrello, medaglia d’oro al valore civile per la Resistenza – così scrive in una nota il segretario del PD di Capistrello Alessandro Lusi – è inconcepibile che durante un’iniziativa organizzata dal Comune e dedicata ai bambini si possa consumare un incidete tanto grave: trovare nelle calze della Befana tra dolciumi e caramelle gli stemmi della Decima Mas, divisione fascista tra le più crudeli in stragi e rappresaglie.

Alessandro Lusi

Un’offesa pesante alla nostra storia, alla memoria dei nostri Trentatré Martiri e alla Costituzione repubblicana figlia della Resistenza. Invece di dare buoni esempi ai nostri bambini siamo di fronte ad una vicenda incresciosa e ingiustificabile, tanto più che l’iniziativa era organizzata dell’istituzione comunale.

Speriamo che dal Palazzo municipale qualcuno abbia la dignità di assumersi le proprie responsabilità e che non si faccia come al solito uno scaricabarile che servirebbe solo a coprire ancora più di ridicolo il nostro Paese di fronte all’opinione pubblica. Il Sindaco di Fratelli d’Italia farà una denuncia per apologia del fascismo?»

Il Sindaco di Capistrello, Francesco Ciciotti e sulla sua pagina Facebook, dissociandosi e annuciando una richiesta d risarcimento danni, fra l’altro scrive: «Quest’anno, la festa in piazza Risorgimento a Capistrello, è stata affidata dall’Amministrazione comunale all’associazione “MagicaBula” che ha provveduto all’acquisto in stock delle calze preconfezionate per diverse Città oltre che per Capistrello, distribuendole ai bambini partecipanti.

Tuttavia, ciò che sembrava essere un gesto di dolcezza si è rivelato un’amarissima sorpresa. Alcuni bambini hanno trovato all’interno delle calze le riproduzioni di patch utilizzate dalla flottiglia X MAS durante la Seconda Guerra Mondiale.

Il Comune di Capistrello ha preso immediatamente le distanze da questo episodio, e si dissocia fortemente, sottolineando che non era assolutamente a conoscenza del contenuto, essendo un prodotto preconfezionato e sigillato dalla fabbrica.

Francesco Ciciotti

Il sindaco ha dichiarato che questo tipo di contenuto non ha mai avuto e mai avrà il consenso delle autorità comunali e che saranno intraprese le misure necessarie per rimediare a questa situazione delicata.

Inoltre, ha annunciato l’intenzione di far valere le proprie ragioni nelle sedi opportune a tutela dei fatti legati alla storia di Capistrello».

A ulteriore chiarimento storico, ricordiamo che a capo della “Decima” c’era il colonnello Junio Valerio Borghese, poi ritenuto responsabile di un tentato e fallito colpo di stato, sempre di matrice fascista, nel 1970.

Se qualche studente avesse ancora dubbi sull’utilità di studiare bene la storia, e magari andare oltre e approfondire, questo grave e amaro episodio fornisce degli utilissimi strumenti di valutazione.