Cani uccisi nella struttura sanitaria di Pescara: via al processo. La Pm contesta agli indagati un nuovo reato: concorso in soppressione di animali

PESCARA – Uccisioni misteriose nel canile sanitario di Pescara, parta la fase del procedimento giudiziario davanti ai giudici del capoluogo adriatico.

Questa mattina, 23 gennaio, è iniziato il processo a carico di due veterinari della ASL di Pescara a seguito della denuncia presentata dalla Sezione locale di Lndc per le vicende delle misteriose uccisioni di cani nella struttura sanitaria territoriale.

Nell’udienza preliminare di oggi si sarebbe dovuto discutere del rinvio a giudizio dei due veterinari indagati, ma c’era il rischio che uno dei due venisse immediatamente prosciolto dato che l’unico suo capo di imputazione era l’abuso d’ufficio, un reato abrogato dall’attuale Governo.

Durante l’udienza preliminare, però, c’è stato un vero e proprio colpo di scena quando la Pm, la dottoressa Benedetta Salvatore, ha richiesto al Gup la modifica del capo di imputazione, chiedendo che a entrambi venisse contestato il concorso nella lunga lista di uccisioni ingiustificate avvenute all’interno del canile sanitario ASL e accertate dalle indagini dei Carabinieri Forestali.

L’Avv. Michele Pezone, Responsabile Diritti Animali Lndc Animal Protection

“Essendo stati ammessi come parte civile abbiamo appoggiato e fatta nostra la richiesta della PM – dichiara Michele Pezone, Responsabile Diritti Animali Lndc Animal Protection -.

Non è pensabile che il Direttore del Servizio di Sanità Animale della ASL di Pescara non fosse a conoscenza di quanto avveniva all’interno della struttura poi posta sotto sequestro e, inoltre, il suo coinvolgimento era particolarmente palese nel caso del lupo cecoslovacco, poi salvato da una indebita eutanasia proprio grazie all’intervento della Sezione Lndc locale.

Ora i nuovi capi di imputazione saranno notificati ai diretti interessati – conclude Pezone – e ci rivedremo in tribunale il 10 aprile, confidando che ci sia un rinvio a giudizio per entrambi”,. 

“Si tratta di un primo ma importante passo nella direzione giusta per dare finalmente giustizia a tutte le vittime di un sistema malato – afferma Piera Rosati – Presidente Lndc Animal Protection -, finalmente venuto alla luce grazie al prezioso lavoro dei Carabinieri Forestali e alla nostra denuncia.

Piera Rosati, Presidente Lndc Animal Protection

Come sempre saremo in prima linea durante tutto il processo per dare voce a tutte quelle povere anime che hanno perso la vita per mano di chi invece avrebbe dovuto proteggerle e curarle”.