Caos sanità nella Marsica. Esposto alla Procura di Avezzano dei Sindaci di Luco, Aielli e Tagliacozzo

Intanto l’on. D’Alenssandro, di Italia Viva, chiede a Governo e Protezione Civile di inviare Ospedale da campo ed esercito

AVEZZANO – Emergenza Cvoid-19 nella Marsica, tre sindaci della zona rompono definitivamente ogni indugio e passano all’azione. Si tratta dei primi cittadini di Tagliacozzo, Luco dei Marsi ed Aielli, Vincenzo Giovagnorio, Marivera De Rosa ed Enzo Di Natale, che hanno inviato ieri un esposto alla Procura della Repubblica di Avezzano, per accertare se vi sono responsabilità, di ogni tipo e di chi, per quanto avvenuto in questo anno di pandemia, e soprattutto, ad Avezzano e nella Marsica, in quest’ultimo periodo di recrudescenza del virus.

«La disastrosa emergenza sanitaria – scrivono i tre sindaci – , con il triste corollario che l’accompagna, dalla carenza di posti letto a quella del personale, la mancanza di strumentazione adeguata per le diagnosi, che ha condotto all’implosione della linea di individuazione e tracciamento, fondamentale per il contenimento del contagio da Covid-19, allo stato dell’ospedale di Avezzano che, da punto di riferimento per la Marsica e non solo, è divenuto epicentro di contagi tra pazienti e operatori sanitari – privi quest’ultimi persino di adeguati presidi di protezione si base – e nel quale è risultato impossibile anche avere garantiti  livelli minimi assistenziali, in un tracollo verticale e inarrestabile. Un tracollo affiancato, in modo sconcertante, dal progressivo annichilimento dei due preziosi presidi ospedalieri di Tagliacozzo e di Pescina, soppiantati, tramite accordi tuttora in corso, dalla sanità privata». Tutto questo, e oltre, nell’esposto alla Procura della Repubblica presentato da Enzo Di Natale, Marivera De Rosa e Vincenzo Giovagnorio, che hanno chiesto alla Procura di procedere nei confronti dei responsabili di Asl e Regione, e pronti a costituirsi nell’interesse delle comunità amministrate. Nel dettagliato esposto, inoltre, i tre presentano il quadro desolante delle condizioni in cui è stata abbandonata la Marsica, in una seconda ondata da mesi prevista e attesa e a fronte della totale assenza di iniziative o provvedimenti, se si escludono insufficienti e tardive disposizioni dell’ultim’ora, da parte della Asl1 e della Regione, malgrado le evidenze. I tre Sindaci firmatari dell’esposto, presentato in Procura martedì, 1º dicembre, avevano già, e a più riprese, sollecitato la Regione a procedere al commissariamento della Asl1 e all’immediata attuazione di un piano d’emergenza per fronteggiare la crisi sanitaria nel territorio marsicano e a tutelare i diritti alla salute e alle cure, sia per patologie da Covid che per altre, di tutti i cittadini.

Intanto, con una lettera, indirizzata ai Ministri Guerini e Speranza, al commissario Arcuri, al Capo della Protezione Civile Borrelli e ai sindaci della Marsica, il deputato di Italia Viva Camillo D’Alessandro mette nero su bianco e chiede supporto sanitario e logistico dell’esercito: «Prima di scrivere – spiega D’Alessandro – in questi giorni ho lavorato per capire se ci fossero le condizioni. L’esercito è intervenuto in Sardegna, a Cosenza, a Perugia a Aosta. Sulla base delle informazioni assunte c’è ancora spazio per un intervento dell’esercito. C’è bisogno di un ospedale da campo – riprende il parlamentare abruzzese – attrezzature e personale sanitario militare per liberare l’ospedale ed il pronto soccorso, ma attenzione l’incalzare dell’inverno potrebbe aggravare la situazione già drammatica, anche in termini logistici e di spostamento in sicurezza della popolazione».

Camillo D’Alessandro

Nella lettera D’Alessandro ricorda quanto accaduto con la violentissima nevicata del 2012 ed avverte: «In questo senso, alla luce degli ultimi allerta meteo lanciati dalle strutture di protezione civile, non posso non rappresentare la delicatissima situazione oro-geografica dell’area in questione, che a sua volta si riparte in sub aree micro-climatiche, gravata da un rischio neve che può rendere, repentinamente, completamente isolati diversi piccoli centri frazioni e località di quell’Appennino. Si pone, dunque, oltre la questione di garantire assistenza sanitaria nell’emergenza COVID-19, anche l’esigenza di attivare ogni misura opportuna a mitigare l’ulteriore rischio climatico. Ho avuto modo – racconta D’Alessandro – già di parlarne con il Ministro Lorenzo Guerini, persona seria, che mi ha garantito che assumerà in prima persona l’approfondimento del dossier-Avezzano. Da parte mia, tuttavia, continua la mia attività che svolgerò in tutte le sedi. Mi pare – conclude – senza polemiche, ma la situazione è sfuggita di mano alla Regione, con gravi sottovalutazioni. Cerco di dare una mano».

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