Capitale Cultura Italiana 2024. Esclusa Gioia dei Marsi. L’opposizione accusa il Sindaco di arroganza e miopia

GIOIA DEI MARSI – Non ci sarà Gioia dei Marsi fra i dieci comuni che si contenderanno la scelta come Città Capitale della Cultura Italiana 2024.

Il Ministero e il Governo, infatti, hanno reso note le proprie scelte che sono ricadute sui comuni di Chioggia, Ascoli Piceno, Grosseto; Mesagne, Pesaro, Sestri Levante con il Tigullio, Siracusa, Unione dei Comuni Paestum-Alto Cilento, Viareggio e Vicenza.

Una concorrenza di altissimo livello, fatta di città e territori dagli enormi contenuti storico, artistici, architettonici e dalla sconfinata tradizione enogastronomica, con i quali sarebbe stato difficile competere anche già come territorio della Marsica.

Gioia ha tentato la strada in solitaria, ma il sogno si infranto sulla linea del via.

A questa debacle, oppongono ora le loro riflessioni i consiglieri di opposizione che accusano il Sindaco e la maggioranza di non aver avuto umiltà, lungimiranza strategia e di aver causato questa brutta figura a Gioia e alla Marsica intera.

Questa la nota diffusa dai consiglieri di opposizione Alfonso Graziani, Angelo Raffaele e Gianluca Alfonsi.

«Abbiamo appreso dalla stampa, dichiara il Capogruppo Graziani, la notizia delle 10 città finaliste per il riconoscimento di Capitale Italiana della cultura 2024.

Purtroppo, non c’è Gioia dei Marsi! La sua candidatura, sventolata con enfasi, dal nostro primo cittadino è naufragata.

Una candidatura costruita su basi d’argilla, improvvisata nelle chiuse stanze da pochi, senza momenti di partecipazione della comunità financo a non informarne lo stesso consiglio comunale che, ad oggi, sconosce ancora il progetto.

«Candidatura costruita su basi d’argilla, improvvisata, senza informarne lo stesso Consiglio comunale che, ad oggi, non conosce il progetto».

Una grande opportunità che si poteva cogliere se solo ci si fosse aperti anche alle comunità vicine e perché no coinvolgendo l’intera Marsica proponendola, nella sua interezza, quale candidatura di territorio.

D’altronde si competeva con Città del calibro Siracusa, Ascoli Piceno, Viareggio e solo aprendosi si poteva essere competitivi come intelligentemente hanno fatto i Comuni Paestum-Alto Cilento presentandola quale Unione ed ottenendo la finale.

Invece il nostro Sindaco con la sua amministrazione ha preferito agire in completa solitudine, senza costruire nel tempo (eppure sono circa venti anni che amministra il Comune) dei presupposti in grado di poter cogliere l’importante occasione e soprattutto senza coinvolgere altri Comuni che al contrario stanno lavorando per valorizzare culturalmente le loro comunità ed avrebbero senz’altro arricchito l’offerta.

«È stata una umiliazione per il nostro paese e una grande opportunità perduta per l’intera Marsica».

Solo arroganza e indifferenza potevano far pensare che si poteva raggiungere l’obiettivo in completa solitudine. Altro che provocazione, è stata solo una umiliazione per il nostro paese e una grande opportunità perduta per l’intera Marsica.

Abbiamo taciuto finora per l’Amore e il rispetto che portiamo al nostro Paese e per non nuocere ad una proposta che seppur destinata a fallire era comunque in fase valutativa da parte della competente Commissione ministeriale, ma ora non possiamo esimerci dal manifestare il nostro fermo disappunto per il modo arrogante con cui è stata buttata al vento una grande opportunità.

Come recita un vecchio detto “la Superbia andò a cavallo e tornò a piedi” purtroppo a tornare a piedi non è solo l’immagine del primo cittadino ma quella di un’intera comunità!».

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