Cappadocia e dintorni. La grande sete

CAPPADOCIA – Piazza in subbuglio per la carenza di acqua e la relativa turnazione disposta dal Cam per i paesi di Cappadocia, Petrella e Camporotondo.

Turnazione che non riguarda soltanto questi centri, ma che si estende anche ad altri territori superaffollati di gente come non mai in questo periodo. Complice la pandemia e lo smart-working, la capitale si è svuotata riversando dalle nostre parti migliaia e migliaia di persone. Il problema della carenza d’acqua è antico e si accentua soprattutto nel periodo estivo, allorquando le sorgenti non si rialimentano a causa delle scarse precipitazioni.

Cittadini e turisti di Cappadocia hanno protestato ieri mattina davanti al Comune, contestando il criterio di turnazione stabilito dal Consorzio Acquedottistico, che prevede l’erogazione dalle 6 del mattino alle 14,30 pomeridiane e dalle 19,30 alle 21 di sera. Orari, questi, che secondo i contestatori comprometterebbero le attività economiche e turistiche del comprensorio. L’acqua, purtroppo, non è un bene inesauribile e l’uso spesso maldestro che se ne fa porta alle conseguenze che tutti conosciamo. Nessuno fa a meno di lavare la macchina ogni mattina, nessuno rinuncia ad innaffiare quei piccoli fazzoletti di terra chiamati impropriamente giardini, almeno due volte al giorno.

Il senso civico, il buonsenso, il rispetto delle regole sono smarriti da ormai troppo tempo. Se esistessero maggiori controlli sull’uso corretto dell’acqua, se i contravventori alle regole venissero pesantemente multati, il problema della carenza idrica sarebbe non risolto, ma almeno di molto attenuato.

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