Cappadocia ricorda il Beato Salvatore Lilli martire con una serata dal titolo “Da Cappadocia alla Terra Santa. Il Beato Salvatore Lilli”

CAPPADOCIA- Domani 6 agosto, alle ore 21 presso Largo Vittorio Veneto a Cappadocia, andrà in scena una serata dedicata al Beato Salvatore Lilli: titolo di questa serata sarà “Da Cappadocia alla Terra Santa. Il Beato Salvatore Lilli”. Questa serata è un’iniziativa della Diocesi di Avezzano, su proposta di don Enzo Massotti, realizzata con una sinergia di forze: il Christian Media Center di Gerusalemme, un canale di informazione della Custodia Francescana di Terra Santa, che ci tiene informati sulla vita e le sfide dei cristiani di Terra Santa, ha realizzato un video itinerante in quei santuari di Betlemme e Gerusalemme in cui ha vissuto, parte della sua vita religiosa, il Beato Salvatore Lilli.

Ad accompagnare i presenti in questo pellegrinaggio virtuale sarà p. Claudio Bottini, docente emerito dello Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme, che ci mostrerà anche l’architettura dei più noti santuari sorti sui luoghi dove ha vissuto Gesù. Inoltre lo stesso p. Claudio sarà presente a Cappadocia nella sera di domani 6 agosto.

In foto: il Beato Salvatore Lilli

A tessere le fila tra i vari protagonisti del progetto è stata la preziosa collaborazione della Sig.a Marina Venturini, esperta nella realizzazione di progetti speciali legati ai pellegrinaggi, particolarmente quelli rivolti alla Terra Santa. Con vera professionalità, la Sig.a Venturini ha saputo mettere in rete tutti coloro che hanno pensato e realizzato questa iniziativa. Anche lei sarà presente a Cappadocia, la sera dell’evento. Un partner importante di questo progetto è il Comune di Cappadocia, che ha sponsorizzato l’evento, insieme con la Diocesi, e che nella persona del sindaco, Lorenzo Lorenzin, ha da subito sostenuto l’iniziativa.

Alla presenza di mons. Pietro Santoro amministratore apostolico della Diocesi dei Marsi e degli ospiti speciali, p. Claudio e la Sig. Marina Venturini, verrà offerta al pubblico, la visione del video, dopodiché il vescovo, il sindaco e i due ospiti consegneranno ai bambini residenti nel Comune di Cappadocia, una copia personalizzata del video, affinché le nuove generazioni non dimentichino la testimonianza cristiana di questo insigne concittadino. I bambini hanno già ricevuto la lettera-invito a partecipare, firmata da don Enzo e dal Sindaco. Verrà poi trasmesso il saluto speciale di fra Francesco Patton, Custode di Terra Santa. La corale Armonia Sinfonica allieterà la serata, con musiche speciali. Successivamente il video sarà caricato sul sito della Diocesi di Avezzano, del Comune di Cappadocia e sul sito di Marina Venturini:www.pellegriviaggi.com

Ma chi era il Beato Salvatore Lilli?  Salvatore nacque il 19 giugno del 1853 a Cappadocia da una famiglia di discrete condizioni economiche; poté quindi compiere gli studi sia nelle scuole pubbliche che privatamente. Nel 1870 entrò nell’ordine dei Frati minori francescani e l’anno successivo (1871) fece la sua professione religiosa. Purtroppo, quando nel 1872 il governo italiano sospese gli ordini religiosi fu quasi costretto ad accettare un suo invio in missione in Terra Santa. In questo modo poté proseguire gli studi imparando anche lingue come il turco e l’armeno! A Gerusalemme, nel 1878 venne ordinato sacerdote e due anni dopo mandato a Marasc uno dei posti più pericolosi dell’impero ottomano. Qui Fra Salvatore alleviò le sofferenze dei cristiani che vivevano in maniera assai discriminata da parte della popolazione islamica. Oltre al sollievo, il frate marsicano ideò un efficiente pianto di sviluppo agricolo che permetteva, alla popolazione cristiana, di guadagnarsi il pane quotidiano. Purtroppo nel 1895 un mussulmano di Marasc venne colpito a morte e questo causò una rappresaglia verso l’inerme popolazione cristiana. All’ordine del suo superiore di lasciare subito il villaggio con quante più persone avesse potuto per il grave pericolo che incombeva, Salvatore rifiutò e preferì non abbandonare i suoi fedeli. Un manipolo di soldati, entrarono nella sua residenza e gli intimarono di rinunciare alla fede sotto pena di morte. Al suo rifiuto lo ferirono a colpi di baionetta, lasciandolo per tre giorni sanguinante. Al nuovo invito a rinunciare alla fede oppose un netto NO e venne finito a baionettate davanti a sette suoi parrocchiani armeni: Baldji Oghlou Ohannes, Khodiani n Oghlou Kadir, Kouradji Oghlou Tzeroum, Dimbalac Oghlou Wartavar, Geremia Oghlou Boghos, David Oghlou David, Toros Oghlou David. Tutti questi, alle medesime ingiunzioni risposero imitando il loro parroco e anch’essi vennero trucidati con le baionette. I corpi dei martiri vennero cosparsi di petrolio e bruciati. Papa Giovanni Paolo II li proclamò beati il 3 ottobre del 1982.

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