Carenze e criticità nella sanità aquilomarsopeligna. La Cgil chiede audizione alla V Commissione della Regione Abruzzo

Sanità

AVEZZANO – La sanità dell’aquilano, inteso come intero territorio provinciale comprendente la zona dell’Aquila, la Valle Peligna, l’Alto Sangro e la Marsica, è letteralmente lasciata a se stessa e versa in gravissime condizioni e con criticità e carenze enormi. Questo il giudizio della Cgil provinciale che, con i segretari della Cgil Provinciale, Francesco Marrelli, provinciale della Fp-Cgil Anthony Pasqualone, e provinciale della Fp-Cgil Medici, Anna Rita Gabriele, ha ufficialmente chiesto audizione alla V Commissione della Regione Abruzzo per porre quesiti e sottoporre problemi e, magari, offrire anche qualche soluzione.

Questa la missiva che la Cgil ha inviato alla Regione Abruzzo per chiedere l’audizione alla Commissione Salute e Sicurezza: «Le croniche carenze di personale della ASL n. 1 Avezzano Sulmona L’Aquila comportano sospensioni ed accorpamenti di reparti durante il periodo estivo il mancato rispetto dell’art. 14 della legge 161/2014 (rispetto dei riposi obbligatori per il personale turnista) ed il mancato rispetto delle mansioni relative alla categoria professionale di appartenenza.

A tal proposito si rammenta come il fabbisogno di personale programmato per garantire l’erogazione dei LEA ammonterebbe, in base alle previsioni della dotazione organica aziendale della ASL. 1 Avezzano Sulmona L’Aquila risalente all’anno 2014, a n. 4053 unità di personale, senza tener conto delle ulteriori necessità derivanti dall’applicazione della Legge 161/2014 sui riposi obbligatori.

A ciò si aggiungano le necessità conseguenti all’emergenza COVID, che hanno obbligato la ASL ad attivare nuovi servizi, come per esempio “pretriage” e “zone grigie”, nei quali viene utilizzato  personale già in forza nella ASL stessa, attinto da altre UU.OO. e Servizi, con conseguente ulteriore depauperamento delle dotazioni organiche delle stesse.

Pertanto, allo stato attuale, risulta per la ASL n. 1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila una carenza di personale stimabile in oltre 800 lavoratori e ciò nonostante che, tra il 2019 ed il 2020 siano state avviate dalla stessa ASL le procedure di stabilizzazione del personale in possesso dei requisiti di cui alla cd. Legge Madia.

Riteniamo, pertanto, che non è più sostenibile un sistema che rischia il collasso quotidianamente e, a tal fine, è necessario immettere immediatamente nuove risorse per il potenziamento della dotazione organica e per garantire la continuità dei servizi.

Conseguenze naturali di ciò sono, oltre a condizioni massacranti di lavoro – peraltro non adeguatamente retribuite – ed il continuo sacrificio del personale in forza, le lunghe liste di attesa a cui sono costretti gli utenti di questa Provincia ulteriormente aggravate dalla sospensione dei servizi causati dall’emergenza sanitaria COVID.

Molti servizi contano nella loro dotazione organica un solo Dirigente Medico con le ovvie e gravi ripercussioni che tale situazione genera, il che dimostra come non si è mai riusciti ad effettuare una seria e peculiare programmazione delle attività che prioritariamente andavano portate a termine.

Altrettanto gravi sono le condizioni in cui si lavora in tutti i Pronto Soccorso della ASL, le porte di accesso ai servizi di emergenza e urgenza aziendali si trovano in condizioni inaccettabili con grave pregiudizio della qualità delle prestazioni che devono essere garantite in condizioni di emergenza e che vedono gli utenti costretti ad attendere ore per essere visitati e con il rischio concreto di non poter essere ricoverati per insufficienza di posti letto.

A ciò si aggiunga la drammatica carenza dei Direttori di Struttura (Semplice o Complessa), infatti, come avviene ormai da troppo tempo, l’ordinarietà nella ASL 1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila è che, una volta collocati in pensione gli ex Primari gli stessi non vengono mai sostituiti tramite l’espletamento di procedure concorsuali.

Per questo motivo riteniamo urgentissimo e non più procrastinabile portare avanti tutte le azioni necessarie per il buon governo della Azienda Sanitaria n. 1 che ricordiamo essere la più estesa territorialmente in tutta la Regione e con un elevatissimo grado di complessità gestionale.

Garantire da una parte le dovute risposte all’utenza in termini di erogazione di servizi essenziali, e dall’altra fornire ai lavoratori condizioni di lavoro adeguate per l’erogazione dei delicati servizi sanitari è un dovere.

La priorità per la CGIL è rimettere al centro il lavoro ed i servizi che rendano attrattivo e funzionale l’intero Sistema Sanitario provinciale Pubblico e ciò può avvenire solo mediante una progettualità seria e duratura che tenga conto dello stato emergenziale in cui versa la ASL.

Riteniamo che la Regione Abruzzo debba assumere con urgenza decisioni finalizzate alla risoluzione delle suesposte problematiche considerando che la ASL n° 1 rappresenta l’azienda più grande del territorio e pertanto la più complessa e difficile da governare, soprattutto in un territorio che continua a vivere una grave condizione di diminuzione di servizi pubblici e di conseguenza un costante ed inesorabile spopolamento, ribadendo la necessità di investimenti straordinari in termini di personale e servizi in aree svantaggiate della Regione.

In considerazione di quanto esposto SI CHIEDE con urgenza, una audizione presso codesta spettabile Commissione».

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