“Caro Bollette”. La Giunta Marsilio cancella gli aiuti a famiglie e persone in difficoltà. Pettinari (M5S): «Con due righe il centrodestra fa sparire 5 milioni destinati ai sostegni»

AVEZZANO – Lo si può dichiarare sparito, senza speranza che possa riapparire, inutile chiamare anche Federica Sciarelli. La scomparsa non è volontaria ma imposta.

Parliamo dei cinque milioni di “tesoretto” che, dopo mesi di battaglie e discussioni, la Giunta Regionale Marsilio, aveva deciso e inserito nella Legge di Bilancio regionale per sostenere famiglie e persone in difficoltà economica per affrontare i gravissimi rincari dei costi di energia elettrica e riscaldamento.

A scoprire la dolorosissima… dipartita, è stato il, consigliere regionale del Movimento Cinquestelle Domenico Pettinari, sempre molto attento nella lettura delle carte che arrivano in Consiglio Regionale.

Pettinari: «Cancellano un provvedimento voluto da noi e sbandierato dalla maggioranza come proprio successo»

Domenico Pettinari

«Come è mia abitudine, sono andato a spulciare tutte le carte inerenti al prossimo Consiglio regionale previsto per il prossimo 27 aprile.

Dalla lettura delle varie proposte ed emendamenti – ci ha dichiarato Pettinari – è emerso un emendamento di due righe con il quale, a firma del Presidente Marsilio e del capogruppo di Fratelli d’Italia Massimo Verrecchia, la maggioranza semplicemente cancella i 5 milioni destinati agli aiuti di famiglie e persone in difficoltà per affrontare il rincaro dei costi energetici.

Un risultato, come ricorderete – prosegue Pettinari – che il sottoscritto con il Movimento Cinquestelle aveva perseguito con ostinazione e una dura battaglia fino all’ottenimento dello stanziamento.

Provvedimento, ci tengo a sottolineare, che la stessa maggioranza, poi, ha poi provveduto per settimane a sbandierare come un proprio risultato.

Ora, esaminando tutti di documenti, ho scoperto questo emendamento che non esito a definire vergognoso».

Verrecchia: «Decisione imposta a Marsilio dal Governo centrale per evitare che fosse impugnato il bilancio»

Massimo Verrecchia

Una giustificazione a questa decisione è arrivata, a mezzo stampa… cartacea, dallo stesso capogruppo meloniano Verrecchia.

Il regionale di Avezzano ha sostenuto che la decisione è stata “inevitabile” a causa delle imposizioni sul Bilancio chieste, dalla Ragioneria Generale dello Stato, al Presidente Marsilio per evitare che fosse impugnata l’intera Legge di Bilancio.

Insomma, Verrecchia sostiene che il Governo centrale ha imposto alla Regione l’utilizzo di quel tipo di risorse per provvedere al ripiano dei disavanzi. Colpa della Meloni, in buona sostanza.

Questa la risposta integrale di Verrecchia: «Come ho già avuto modo di chiarire, non è stata la volontà del governo regionale, ma una precisa richiesta degli Uffici del ministero dell’Economia e delle Finanze preposti al controllo sulle leggi regionali, ad imporre l’adozione dell’emendamento abrogativo dell’art. 5 della legge regionale n. 6 del 2023, con il quale si era previsto, tra l’altro, la destinazione di risorse per il sostegno delle famiglie in difficoltà rispetto all’emergenza costi energetici.

Come ben sanno anche i colleghi di minoranza – prosegue Verrecchia – trattandosi di norma di natura programmatica, la stessa avrebbe comunque richiesto l’adozione di una specifica variazione di bilancio, volta ad assicurare la copertura finanziaria dell’intervento.

Copertura che – evidenzia – a seguito delle osservazioni del MEF, andrà rinvenuta nell’ambito delle altre dotazioni di bilancio disponibili, considerando che le risorse originariamente individuate sono state finalizzate dallo stesso MEF al ripiano dei disavanzi di amministrazione – che come noto l’attuale amministrazione regionale ha ereditato per circa 600 milioni dalle Giunte precedenti – ed al ripiano del disavanzo della sanità, che per l’Abruzzo rappresentano una parte consistente del deficit ereditato e che la gestione Marsilio ha peraltro pressoché totalmente ammortizzato.

L’occasione è, dunque, utile per ribadire ai consiglieri di minoranza, ancora una volta, che l’amministrazione Marsilio non ha prodotto debiti sulla sanità, a differenza dei precedenti governi, ne è riprova la certificazione del pareggio di bilancio per il quarto anno consecutivo.

Purtroppo – conclude Verrecchia – onde evitare l’impugnativa sul bilancio siamo stati costretti a destinare i suddetti fondi, altrove».

Una risposta che non ha smosso di un millimetro il consigliere Pettinari che non ha esitato a definirla riprovevole: «Verrecchia, e soprattutto Marsilio – riprende Pettinari – fanno finta di aver dimenticato tutte le volte che la Regione ha provveduto a coprire alcune spese e investimenti con fondi propri.

La controreplica del consigliere Cinquestelle: «Come già fatto, Marsilio poteva utilizzare fondi propri della Regione»

E allora, a Verrecchia e Marsilio ne ricordo una io. I 14 milioni circa in 4 anni destinati al contributo per i ritiri del Napoli Calcio a Castel di Sangro, sono o non sono stati trovati utilizzando fondi propri della Regione? La risposta è si.

E allora, chiedo io, invece di procedere alla mera cancellazione di questo importante contributo, perché la Regione non ha sostituito quei fondi con fondi propri?

La verità è una sola: il centrodestra con un emendamento di due righe, che si è provato a non far trovare, cancella i 5 milioni destinati al sostegno dei cittadini che, ora, non avranno più questo aiuto in un momento così difficile».

Ma Pettinari precisa anche i tempi e i termini di questo destino ineluttabile: «La strada per arrivare alla sparizione è già tracciata – conclude Pettinari -.

Mercoledì, infatti, l’emendamento andrà in discussione alla I Commissione bilancio, se passerà, come è molto probabile, con i voti del centrodestra, andrà in discussione in Consiglio e lì si replicherà la votazione della Commissione.

In questo modo, con un colpo di spugna, i 5 milioni per il sostegno al “Caro Bollette” non ci saranno più».

La morale è semplice: da giugno a settembre, attrezzare cantine e scantinati. Da ottobre a febbraio 2024 legna, chi può, e coperte in soprannumero, anche di giorno. E una prece per l’infausto destino del… Tesoretto della Regione.