Caro bollette, oggi nuove proteste contro il vertiginoso aumento del gas e dell’elettricità

ANSA/ALESSANDRO DI MARCO

L’AQUILA – Riparte la “guerra al carovita” con iniziative simboliche che da oggi si estenderanno in molte piazze italiane per protestare contro il vertiginoso aumento del gas e dell’elettricità.

Un falò simbolico dove bruciare le bollette: già sabato a Bologna nella centralissima via Ugo Bassi, a due passi dalle Due Torri, si è svolta una iniziativa organizzata dalla campagna ‘Noi Non Paghiamo Emilia-Romagna’, promossa da gruppi di lavoratori per protestare contro i rialzi “che non possiamo permetterci di pagare – hanno denunciato i manifestanti – e non le pagheremo”.

Un presidio davanti a un energy store dell’Eni.

Ha preso forma così a Torino, in corso Regina Margherita, la mobilitazione proclamata a livello nazionale dall’Usb per protestare contro il caro bollette.

Vi hanno partecipato anche a rappresentanti di Cambiare rotta – Organizzazione giovanile comunista, Potere al popolo e Comitato teleriscaldati della città metropolitana.

“La situazione – ha detto Enzo Miccoli di Usb Torino – è grave. La salita dei prezzi è determinata dalla scelta dei governi di restare su posizioni imperialiste e dalla vergognosa speculazione portata avanti dalle imprese. L’energia deve essere pubblica: è l’unico modo per avere un tetto ai prezzi”.

Lo ‘store’ ha calato le saracinesche prima dell’arrivo dei manifestanti.  

Circa venti persone hanno protestato contro l’aumento delle bollette a Napoli.

Il sit in si è svolto dinanzi alla sede di Cassa depositi e prestiti, in via Verdi. I manifestanti hanno mostrato ai passanti le loro bollette che sono aumentate notevolmente rispetto allo stesso periodo dello scorso. Costi che sono stati giudicati insostenibili per i quali si chiede un intervento da parte dello Stato. Un manifestante ha anche bruciato le copie di due bollette del gas e dell’energia elettrica. 

“Non riusciamo più ad andare avanti, stiamo pagando bollette quadruplicate. Ne risentono i cittadini e lavoratori, che prima o poi verranno licenziati dalle aziende costrette a chiudere”.

È il grido di dolore dei rappresentanti dell’Usb – tra loro molti pensionati – che questa mattina si sono dati appuntamento nel centro di Cagliari, sotto il palazzo dell’Enel e dell’Inps, per protestare contro il caro-bollette e denunciare le speculazioni delle multinazionali.

I rappresentanti dell’Unione sindacale di base riportano una situazione drammatica per molte famiglie sarde. Le bollette in mano ed esposte sui cartelloni, a sottolineare il peso di quelle cifre sui bilanci di una famiglia che non può permettersi i rincari.

“Il prezzo dei soli beni alimentari in Sardegna è cresciuto dell’11,2% che mediamente costringerà le famiglie sarde a spendere in più 780 euro all’anno solo per mangiare – dice Enrico Rubiu, uno dei portavoce della protesta -.

Secondo l’Istat le voci legate all’abitazione (energia, riscaldamento, acqua, ecc.), hanno avuto un incremento del 26%. Anche Abbanoa ha annunciato imminenti rincari.

È insostenibile”.

La ricetta, secondo la Usb, passa per due strade:

“Serve una soglia, per tutte le famiglie, sotto la quale non si paghi l’energia elettrica, perché si tratta di un bene di prima necessità e non ne se ne può fare a meno, oltre la soglia si dovrebbe poi pagare un prezzo controllato. Oggi non ci sono controlli e, complice la guerra in Ucraina, si sta speculando”.

L’altra strada passa per i tribunali.

La Usb Confederale ha presentato in molte città, tra le quali Cagliari, un esposto in Procura per denunciare “tutte le condotte poste in essere dalle società che commerciano gas, energia elettrica e prodotti petroliferi ai danni della collettività nel silenzio più assordante di enti e ministeri preposti al controllo che dovrebbero intervenire – spiegano i promotori -.

Con la denuncia si chiedono anche spiegazioni sulle speculazioni di chi giustifica l’aumento dei prezzi sulla base della chiusura dei rubinetti russi”.

(Ansa) 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *