Caso Wash Nereto. La piattaforma per i rifiuti non si farà

La decisione a conclusione di una lunghissima conferenza dei servizi alla presenza del Presidente Marsilio.

TERAMO – Si chiude con un diniego il procedimento autorizzatorio concernente la realizzazione di una piattaforma di trattamento rifiuti liquidi in Nereto.  La Wash Italia spa ha dovuto capitolare. Si e’ svolta ieri l’ultima conferenza servizi che ha visto la presenza di sindaci, varie professionalità e rappresentanze di cittadini organizzate in comitati territoriali, sedute al tavolo decisorio, al cospetto degli uffici regionali competenti per decidere il destino di questo progetto imprenditoriale che molte preoccupazioni ha sollevato per le innumerevoli criticità.

Gli amministratori comunali e i comitati chiedevano alla Regione di adoperarsi per valutare e approfondire le conseguenze della realizzazione della piattaforma Wash per la depurazione di acque reflue non civili, tenendo conto  di una serie di rischi, quali, il rischio esondazione del torrente Vibrata in prossimità del sito indicato per la piattaforma, il  pericolo di sversamento dei liquami non depurati nel corso d’acqua, l’impatto odorigeno e il rischio inquinamento  del mare.

In sede di cds il Comune di Nereto, attraverso i suoi tecnici, il geologo Luca Di Carlantonio, il chimico Lamberto Fazzini, l’ingegnere Daniela D’Alessandro e il geometra Pierluigi Palma, ha sostanziato ai tecnici regionali il diniego di autorizzazione all’impianto. Una conferenza lunga più di 5 ore ha visto la presentazione di copiosi documenti da parte del comune, a partire da una documentazione dettagliata dei vincoli presenti sull’area, alla delimitazione del centro abitato fino ad arrivare al parere negativo all’autorizzazione paesaggistica.

Parere negativo espresso anche dalla soprintendenza dei beni culturali e ambientali e dal dirigente del Servizio Gestione dei Rifiuti, a cui il comune aveva sottolineato che l’area rappresenta già un sito potenzialmente contaminato (ed è riportato in un report dell’ARTA – allegato 2 della DGR 1033/2018, in cui si riportano tutti i siti regionali) e che l’unica programmazione da fare sull’area è un controllo tramite analisi e risanamento dell’area.

E’ stato svolto un lavoro certosino che unito alla pressione costante e infaticabile esercitata dai comuni direttamente coinvolti , capofila quello di Nereto, nella veste del sindaco Daniele Laurenzi, ed è grazie a tutto ciò che oggi si porta a casa un risultato, che nelle intenzioni dei promotori del fronte del “no alla wash” vuole essere un punto di partenza per mettere al centro uno sviluppo sostenibile e rispettoso del nostro territorio.

All’incontro erano presenti anche l’assessore all’ambiente, Nicola Campitelli, il sottosegretario Umberto D’Annuntiis, i consiglieri regionali Emiliano Di Matteo, Marco Cipolletti e Dino Pepe,  Massimo Figliola, consigliere comunale di Tortoreto Massimo di Gaetano, consigliere comunale di Nereto, Raffaele Quaglia, Comitato Uniti Per Un Futuro Pulito e Vivibile Gabriele Di Leonardo, Comitato Vibrata Bene Comune, Daniele Laurenzi, sindaco di Nereto, Anna Ciammariconi  Sindaco di Torano Nuovo, rappresentanti comunali di Corropoli,  Colonnella, Controguerra e Martinsicuro, i consiglieri regionali Dino Pepe e Marco Cipolletti, e un delegato del Wwf.

Era stato programmato per il pomeriggio anche un contradditorio informale fra il presidente Marsilio e i portatori degli interessi del fronte del “no” , incontro che , a bocce ferme ha visto esprimersi il governatore della regione Abruzzo con queste parole  “Oggi la Conferenza dei servizi non ha accolto la richiesta della società Wash Italia.  Abbiamo garantito  percorsi corretti e trasparenti nel rispetto del diritto di tutti, sia dei privati che fanno istanza di aprire attività sia dei cittadini a tutela della salute e a salvaguardia dell’ambiente. Continueremo ad esercitare questo ruolo. Del resto, esistevano elementi ostativi che la commissione ha rilevato”… “La Regione – ha proseguito Marsilio – intende sostenere il rilancio economico in chiave ecologica della Val Vibrata e individuare soluzioni compatibili con il benessere fisico e psichico dei residenti. Chi ha fatto istanza potrà ovviamente controreplicare, ricorrere, ripresentare nuova documentazione e chiedere nuova istruttoria. Ma la decisione assunta oggi segna di fatto un punto in favore del comitato e dei sindaci”.

Il fronte del no, nella veste dei referenti dei due comitati, Raffaele Quaglia per “Uniti per un futuro pulito e vivibile”, e Gabriele Di Leonardo, “Vibrata bene comune” si sono espressi con soddisfazione in una nota congiunta,  individuando alcuni progetti da mettere, si spera, nella prossima agenda politica. 

  • Queste sono le richieste avanzate al Presidente Marsilio nella riunione di ieri pomeriggio con l’obiettivo a medio termine di un risanamento del territorio. Ecco quali sono gli impegni richiesti alla Regione Abruzzo;
  • Dovrà dotarsi di un piano per la dislocazione degli impianti per il trattamento dei rifiuti, sia liquidi che solidi, per evitare di rincorrere le proposte dei privati, incuranti della sostenibilità di determinati interventi, come il caso Wash Italia;
  • Dovrà dotarsi di un piano dettagliato del bacino del Vibrata sullo stato di salute dei corsi d’acqua e relativo piano di risanamento del bacino stesso, nel rispetto della Direttiva Europea delle Acque 2000/60/CE che obbliga gli stati membri a conseguire entro il 2027 l’obiettivo del “buono stato ecologico” delle acque per non mettere a rischio la disponibilità di acqua per la natura e le persone;
  • Dovrà avviare le procedure di propria competenza per attivare con la Provincia di Teramo e l’Unione dei Comuni Città Territorio Val vibrata il “Contratto di fiume del bacino del Vibrata”;
  • Dovrà avviare un piano di riconversione dell’agricoltura convenzionale in agricoltura organica, rispettosa dell’ambiente, della salute, per l’incremento dei prodotti a km0 e così dare l’opportunità agli agricoltori di ricavare il giusto compenso per il lavoro che svolgono.

Inoltre all’ARTA (Agenzia regionale per la Tutela Ambientale) è stato chiesto di mettere on-line, a disposizione di tutti, i dati rilevati nei punti di campionamento delle acque dislocati su tutto il territorio della Val Vibrata” continua Gabriele Di Leonardo.“Questa esperienza ha portato un grande insegnamento: uniti si vince! Ribadiamo il nostro impegno sul territorio monitorando e mettendoci a disposizione dei cittadini che invitiamo ancora una volta ad unirsi a noi” concludono i due rappresentanti.
Emerge, quindi,  la voglia di fare rete e contribuire, ciascuno nel proprio piccolo, ad uno sviluppo sostenibile e rispettoso dell’ambiente. L’auspicio, probabilmente di tutti coloro che hanno mostrato sensibilità al tema in argomento, all’indomani di questo risultato, e’ che il successo di oggi sia solo il primo di una lunga serie.

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