Cassa integrazione da oltre un anno e acqua a singhiozzo all’Aura di L’Aquila. Sindacati e Rsu di stabilimento: «Situazione e prospettive poco chiare. Appello alla Regione»

L’AQUILA – Prospettive poco chiare e situazione insostenibile per i lavoratori dello stabilimento Aura di L’Aquila, da poco acquisito dalla società svizzera Mival.

A denunciarlo sono i sindacati metalmeccanici provinciali dell’Aquila e la stessa Rsu Aura, che, oltre a sottolineare la cassa integrazione che va avanti da più di un anno, evidenziano una situazione di lavoro a dir poco precaria.

Il tutto ha portato lavoratori sindacati a chiedere l’immediato intervento della Regione Abruzzo, per mezzo dell’assessore alle attività produttive Tizian Magnacca.

Questa la nota ufficiale dei sindacati e della Rsu Aura.

«A quasi 3 mesi di distanza dall’acquisizione da parte della svizzera MIVAL dello stabilimento aquilano della AURA che occupa circa 60 lavoratrici e lavoratori e che opera nel settore del trattamento e recupero di materiale RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche e Elettroniche) e cavi elettrici, siamo ancora a un punto morto.

La richiesta di incontro, che, come organizzazioni sindacali e Rsu, abbiamo avanzato per conoscere i piani di MIVAL per lo stabilimento aquilano, è rimasta priva di convocazione; pertanto, il piano industriale è ancora del tutto sconosciuto.

L’unica certezza è il proseguimento della cassa integrazione che ormai si protrae da quasi un anno, e che, nonostante la presenza al lavoro a rotazione, sta impattando pesantemente sui salari delle lavoratrici e dei lavoratori.

Altra certezza che si sta facendo strada ultimamente è la ricorrente mancanza di acqua all’interno dello stabilimento.

Questa mattina, analogamente a quanto accaduto poche settimane fa, le lavoratrici e lavoratori che, per effetto della rotazione, non erano stati collocati in cassa integrazione, hanno regolarmente iniziato la loro giornata lavorativa a partire dalle ore 6, salvo poi dover interrompere la produzione per il venire meno delle condizioni igieniche minime, vista l’impossibilità di utilizzare i servizi igienici e le docce a causa della mancanza di acqua.

Parrebbe che questa circostanza si sia determinata ancora una volta per le “tensioni” che stanno caratterizzando il rapporto tra la MIVAL e il TECNOPOLO D’ABRUZZO su aspetti economici che attengono al costo dell’housing, di cui immaginiamo MIVAL fosse comunque a conoscenza quando ha deciso di acquisire lo stabilimento AURA.

L’Assessore regionale Tiziana Magnacca

Sappiamo che nella giornata odierna dovrebbe avere luogo un incontro tra i rappresentanti della MIVAL e il TECNOPOLO. Dall’esito di questo incontro dipenderà la ripresa o meno dell’attività lavorativa nella giornata di domani e in quelle che seguono.

Stante questa situazione e non avendo ancora ricevuto nessuna informazione sul piano industriale, come organizzazioni sindacali e Rsu esprimiamo forte preoccupazione sulle reali intenzioni della svizzera MIVAL sullo stabilimento AURA dell’Aquila.

Pertanto, come Fim-Fiom-Uilm territoriali e Rsu abbiamo interessato con urgenza l’Assessorato alle attività produttive della Regione Abruzzo, affinché in sede istituzionale venga fatta chiarezza sulle prospettive dello stabilimento AURA e sulla tenuta dell’occupazione». Per le segreterie Fim-Fiom-Uilm territoriali L’Aquila, Giampaolo Biondi Giampaolo, Elvira De Sanctis Elvira e Michele Paliani e la Rsu Aura