Celebrato il 147^ anniversario della fondazione dell’Istituto nazionale della Guardia d’onore alle reali tombe del Pantheon con Emanuele Filiberto

ROMA – Domenica sui generis nella Capitale con una ventata di romanticismo e all’insegna della storia, per il 147esimo anniversario della fondazione dell’Istituto nazionale della Guardia d’onore alle reali tombe del Pantheon che sorse 10 giorni circa dopo la morte di re Vittorio Emanuele II.






All’arrivo di Emanuele Filiberto di Savoia (che per i nostalgici incarna un grande sogno: se la monarchia non avesse perso potrebbe essere l’attuale re d’Italia) domenica 19 gennaio, in mattinata, celebrazione alla presenza delle guardie d’onore provenienti da tutte le regioni e dall’estero; dopodiché picchetto della Marina militare.
Emanuele Filiberto, contornato dalle guardie, si è recato al Vittoriano, monumento eretto per onorare Vittorio Emanuele II ed ha deposto la corona d’alloro all’altare della Patria tra due lunghe ali di militari.
A seguire il lungo corteo capeggiato dalla Fanfara dei bersaglieri è giunto nella splendida, antica struttura per ricordare i sovrani d’Italia che vi sono tumulati; la cerimonia è stata preceduta da una Messa.
Erano presenti il neodelegato di Lecce Antonio Buttazzo e il delegato interprovinciale uscente Luigi Mazza, il generale Francesco Calò, delegato di Taranto, l’ispettore regionale Oronzo Cassa, l’attuale presidente dell’istituto nazionale della guardia d’onore Ugo Maria d’Atri, e altri componenti come Antonio Sarcinella e Dario Migliaccio. Durante il pranzo seguito alla mattinata di onori il delegato Mazza ha presentato il suo libro “Il sacello del milite ignoto. Nel centenario della sua deposizione”.
La “delegazione” abruzzese era composta da Lucy Pascucci, per l’occasione abile fotografa e da Orietta Spera per le interviste.