Centro senologico di Ortona: tra i maggiori reparti all’avanguardia anche durante l’emergenza Coronavirus. Supporto telefonico come valido aiuto.

Il reparto di Senologia di Ortona è sempre stato all’avanguardia e oggi, in piena emergenza Covid, ancora pronto a sostenere le donne colpite.

Abbiamo rivolto delle domande alla Dott.sa Alessandra Cimini, che opera con lo sportello gratuito di consulenza psico-oncologica telefonica.

Ortona a mare. All’ospedale Bernabeo l’assistenza alle donne affette da tumore al seno attraverso attività specialistiche, complementari ed innovative, era e rimane all’avanguardia nel nostro territorio abruzzese e non solo.

L’investimento della nostra regione verso questo reparto ha portato il presidio di Ortona nel segno dell’innovazione e qualitativamente all’apice tra i sistemi di prevenzione dei tumori alla mammella, cura e supporto alle donne colpite.

I dati li conosciamo: una donna su 9 sviluppa il tumore al seno nell’arco della sua vita, ogni anno 53.000 donne ricevono una diagnosi, ma con la diagnosi precoce ci sono alte possibilità di guarigione. Esistono inoltre, e non tutti ne sono a conoscenza, cure meno invasive e servizi di supporto durante i trattamenti e durante la fase di guarigione, che aiutano a rendere la vita delle pazienti migliore, per combattere e per vivere meglio dopo aver combattuto.

Tutto questo c’è in Abruzzo e si trova nella realtà dell’Ospedale di Ortona. Un vero sostegno alla salute delle donne.

L’ iniziativa di rendere tale reparto ambulatoriale, quindi dotare Senologia Oncologica dell’ Ospedale Bernabeo di un ambulatorio di Medicina Integrata, fu fortemente voluta da Ettore Cianchetti, direttore del Centro specialistico senologico, dopo l’esperienza di Pitigliano, nella Asl di Grosseto, dove nel 2011 è sorto il primo ospedale di Medicina Integrata che affianca alle cure convenzionali, come la chemioterapia, chirurgia e radioterapia, terapie complementari che durante i trattamenti favoriscono il recupero della paziente, migliorando la performance fisica e la capacità di guarigione.

Ettore Cianchetti

Tra le attività complementari ci sono gli interventi educativi per la promozione di corretti stili di vita per prevenire la ripresa della malattia e l’insorgenza di patologie che sono spesso effetti collaterali ai trattamenti convenzionali.
Parliamo di agopuntura, counseling alimentare, counseling sulla composizione corporea, sullo stile di vita motorio.

Un investimento vero e proprio su attività con comprovata valenza scientifica che portano sensibili benefici da non sottovalutare alle donne, migliorando la loro quotidianità

Tutto questo è stato ideato dunque per migliorare la qualità della vita delle donne affette da tumore al seno, prima dell’insorgere del tumore, durante le cure e dopo la lotta.

Ma il tumore al seno non rimane a casa con il coronavirus, non si placa perché c’è una pandemia in corso nel nostro paese.

Cosa succede oggi al reparto di senologia di Ortona e alle donne colpite da tumore? Lo abbiamo chiesto ad Alessandra Cimini, psicologa in prima linea per contribuire al benessere psicofisico delle donne che lottano contro il tumore, dando sostegno e consulenza.


Dott. ssa Cimini, lei collabora attraverso lo sportello gratuito di consulenza psico-oncologica telefonica: quali le paure maggiori che riscontra dietro queste telefonate? 

La Susan Komen Onlus ha chiesto una collaborazione come volontaria per il supporto psicologico telefonico alle sue socie, Donne in Rosa.
E’ un’iniziativa che durerà per il periodo dell’emergenza Coronavirus, utile anche per informare le pazienti neoplastiche sul fatto che tutti i nostri presidi ospedalieri continuano ad erogare ogni prestazione di diagnosi e cura per le donne che necessitano di intervento chirurgico, chemioterapia, terapia biologica e radioterapia.

Le paure che vivono le persone con una diagnosi di carcinoma della mammella sono numerose: il rischio di contrarre il Coronavirus, anche per la frequentazione degli ospedali, l’angoscia di contagiare i familiari e quindi di mettere a rischio la loro incolumità, il timore di non ottenere cure salvavita con costanza e in tempi celeri. 

Soffrono per non poter uscire per passeggiare in libertà, per lo stare sempre a casa quando questa non è percepita come un luogo sicuro, per l’impossibilità di abbracciare i familiari (soprattutto se i genitori sono soli o anziani), per la crisi economica se il loro lavoro viene meno, per la mancanza della quotidianità animata dalla presenza fisica delle persone della propria rete sociale.

Il supporto telefonico, modalità di facile accesso per l’utenza e compatibile con le misure di distanziamento sociale imposte dalle autorità sanitarie, offre uno spazio di ascolto delle paure e delle preoccupazioni, legate a questo periodo in cui è necessario rivoluzionare rapidamente ed efficacemente le abitudini e i comportamenti, per facilitare l’adattamento e prevenire la sofferenza psichica severa.

Quali le difficoltà che pazienti come quelle del Reparto Senologico di Ortona si trovano ad affrontare oggi ?

La necessità di ridurre al massimo la presenza del familiare durante l’accesso in Ospedale, solitamente molto ben compresa dalle pazienti perché è una misura di contenimento dei contatti fisici necessaria al contrasto dell’epidemia Coronavirus, potrebbe creare un pò di disagio ad alcune pazienti. 

  
Vi state adoperando per ulteriori aiuti concreti per le pazienti nelle prossime settimane? Ci sono iniziative sospese che sperate di riprendere una volta passata l’emergenza?


Sicuramente al termine dell’emergenza le pazienti che usufruiscono del supporto psicologico telefonico potranno venire presso il P.O. “G.Bernabeo” per il supporto psicologico vis a vis, con regolare impegnativa in esenzione per patologia oncologica.

Una volta superata l’emergenza Coronavirus, riprenderemo tutte le attività ambulatoriali: visite di controllo pianificate e visite di medicina integrata.

E’ una notizia di qualche settimana fa quella che riguarda la donazione di 215 mascherine dal Comitato Abruzzo Komen Italia, sempre in prima linea per la lotta e il supporto alle donne colpite da tumore, per le pazienti del centro senologico dell’ospedale di Ortona, realizzate grazie alla generosità dell’ Azienda “Italiana Sport” di Torre De’ Passeri.

Ogni mascherina è dotata di un vademecum dei comportamenti da osservare in emergenza coronavirus per chi è affetto da una patologia oncologica.

Dott. sa Cimini, il Comitato Abruzzo di Komen Italia si è attivato e ha donato 215 mascherine alle pazienti del Centro Senologico dell’Ospedale di Ortona…vi siete attivati subito per offrire questo aiuto alle pazienti? Avete riscontrato difficoltà di qualche genere ?

Le mascherine sono state e vengono distribuite in modo da darne una al primo accesso di ogni paziente: quelle che hanno iniziato il percorso oncologico in data antecedente, e che frequentano la U.O.S di Senologia Oncologica per le chemioterapie (V° piano del P.O. “G.Bernabeo”), possono ricevere la mascherina se la richiedono nell’UOC di Chirurgia Generale ad Indirizzo Senologico.Finora non ci sono criticità nella distribuzione.

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