Chi va piano, vuole bene all’orso (e non solo)!

Le strade rappresentano senza dubbio una minaccia per la fauna. Il rischio più intuitivo è l’investimento, ma questo non è l’unico: se per noi umani la rete stradale significa connessione, per gli animali rappresenta un numero infinito di barriere. La rete stradale, infatti, è una delle cause alla base della frammentazione degli habitat: l’ambiente favorevole alla presenza di una specie animale viene suddiviso in zone di estensione variabile che possono compromettere l’intera funzionalità dell’habitat e quindi il benessere e la sopravvivenza stessa della specie presa in esame.Molte persone spesso ci chiedono se, come Parco, possiamo fare qualcosa per il traffico veicolare sulle strade del Parco e le conseguenti violazioni del Codice Stradale messe in atto dagli utenti. È bene precisare che un Parco Nazionale non ha competenze in materia di Codice della Strada e quindi non possiamo installare autovelox, né dossi artificiali (perché incompatibili con le regole della circolazione stradale, né tantomeno impedire il passaggio e/o sanzionare auto, ma soprattutto le tantissime moto che sfrecciano rumorosamente lungo le strade del Parco come fossero a Misano. Ma ciò che possiamo e dobbiamo fare è mettere in campo azioni mirate alla prevenzione degli investimenti stradali che siano in grado di contrastare la frammentazione degli habitat causata dalla presenza delle strade e favorire velocità adeguate.

Come è noto, questo è esattamente ciò che da più di un anno stiamo facendo con il progetto europeo LIFE Safe-Crossing! Il progetto vede coinvolti 13 partner in 4 Paesi: oltre all’Italia, la Grecia, la Spagna e la Romania. Il Life SAFE CROSSING si avvale delle conoscenze acquisite nel corso di un precedente progetto, il LIFE STRADE, in cui è stato sperimentato con successo un sistema innovativo per la prevenzione degli incidenti stradali con la fauna, in Toscana e Umbria. Poiché, però, nella prevenzione degli incidenti è fondamentale l’adozione di un comportamento corretto da parte dei guidatori, SAFE CROSSING prevede anche diverse misure volte a aumentare la consapevolezza e l’attenzione delle persone sul rischio di correre lungo le strade del Parco. Nel 2019, la prima fase del progetto ha visto l’avvio delle azioni preparatorie del progetto, ovvero quelle che sono necessarie per acquisire i dati sulla base dei quali impostare le misure di mitigazione.
Qui nel PNALM sono stati individuati 5 tratti stradali da monitorare:• SS83 Km 35-41 (tra Pescasseroli e il Rifugio del Diavolo); • SS83 Km 46-58 (tra Pescasseroli e Villetta Barrea);• SP17 Km 15-31 (tra San Sebastiano e il bivio Sp17-SS83); • SP509 Km 1-9 (tra Opi e Forca d’Acero); • SR479 (tra Scanno e Villalago). • Interventi, poi, saranno realizzati anche sulla SS17 nei pressi Castel di Sangro.
Per ognuno di questi tratti, nel 2019 sono state svolte le seguenti attività: Inventario dei sottopassi presenti, dove sono stati misurati dei parametri standard. In questo modo sono state individuate le strutture più idonee per il passaggio dell’orso, e le misure necessarie per ripristinarle. • Monitoraggio dei sottopassi risultati potenzialmente idonei per l’orso, per verificare se e quali specie li utilizzano. • Individuazione dei punti di attraversamento della fauna.• Misurazione del volume del traffico attraverso un dispositivo (il Viacount) che consente di misurare grazie a un sensore (la misurazione è anonima) il volume del traffico e la velocità dei diversi veicoli transitanti. I dati che vedete riportati qui sotto, sono solo alcuni di quelli ottenuti nelle rilevazioni che sono andate avanti per tutto l’anno e fanno riferimento esclusivamente alla stagione estiva del 2019. Ci teniamo a sottolineare che il dispositivo con il quale questi dati sono stati rilevati non è assolutamente un autovelox ed è completamente sprovvisto di videocamera, essendo basato su di una tecnologia che sfrutta l’effetto doppler per effettuare le misurazioni. Dovremmo però tutti compiere uno sforzo e riflettere sul potenziale impatto che il nostro comportamento può avere sulla fauna e sulla nostra stessa vita. Nel 2019 sono 87 i mammiferi che sono stati investiti all’interno del Parco e della sua ZPE, tra questi vi erano 2 femmine di orso bruno marsicano, con una incidenza significativa per la conservazione della specie. L’orso marsicano è in grado di compiere spostamenti molto vasti, anche nel giro di poche ore, e per vivere ha bisogno di ampie porzioni di territorio. Quindi è molto probabile che attraversi spesso le nostre strade anche se non ce ne rendiamo conto. Il suo futuro passa anche attraverso il pedale del nostro acceleratore. Anche questo significa convivenza!