“Cinquantamila sudari”: una commovente poesia di Maria Assunta Oddi per il cessate il fuoco a Gaza

Nella giornata del 19 maggio dei cinque camion, che Israele ha permesso di fare entrare a Gaza, due portavano sudari per avvolgere i corpi  delle vittime innocenti del conflitto tra Israele e Palestina. I sudari si fanno simbolo del genocidio ecco perché aderire oggi, 24 maggio, all’iniziativa nazionale di appendere un lenzuolo bianco alle finestre e ai balconi  significa  riaffermare il valore della pace.

In questa lirica, che fa riflettere sull’ immane tragedia delle madri addolorate “Pietà” dei tempi moderni, la scrittrice dei Marsi Maria Assunta Oddi con versi sublimi fa della guerra affanno profondo su l’abisso oscuro, lontano dalla luce e dalla vita, dell’antico odio tra Abele e Caino ad uccidere ogni fraterna convivenza.

Cinquantamila sudari.

Cinquantamila sudari per Gaza

appesi ai balconi, alle finestre

sulle ringhiere delle piazze

tra i muri degli orti

silenti e irrequieti al vento

della primavera si fanno

ali bianche di colombi in volo

sulla risacca azzurra dell’aria.

Sospettosi a coloro che tessono

trame di morte sui carri funebri

dell’orrendo genocidio sono ombra

di pece caduta col muso di sangue

nei pozzi senza fondo della

disumana indifferenza.

Incrostato di catrame

ogni grido di dolore soffoca

il respiro affannato di ingiurie.

L’anima senza voce

è buio murmure di mare

lamento di livide schiume.

Ma laggiù tra le macerie

ancora batte il cuore impazzito

delle madri accasciate

nella veglia stellata

coi bimbi avvolti tra candidi teli:

grembi di luce gonfi d’incenso

a cullare affetti con tenere nenie.

Tra essenze speziate un’eco

di memoria all’improvviso

sulla lattiginosa alba di fumi

balbetta parole d’amore

con alfabeti dolcissimi

in ogni lingua in ogni luogo

ad invocare pace.

Oh inascoltata speranza!

La terra ferita dai grumi dell’odio

sul fuoco delle bombe

madida di sudore nasconde

nella notte senza luna gli occhi

delle madri colmi di lacrime.

Come ieri, come da sempre Caino

senza pietà senza ragione uccide

il fratello Abele.

Un’ eco di memoria all’improvviso

illumina quel buio murmure di mare

con tenere parole d’amore.