Cinque paesi del chietino senza giornali. Denuncia del Sindacato Giornalisti Abruzzesi

PESCARA – Non si fa, ma questa volta ce lo perdonerete. Iniziamo il pezzo con una domanda. Secondo voi, cari lettori di Espressione24, è possibile nel 2021 che ci siano parti dell’occidente tecnologico, progredito e civilizzato, dove non arrivi l’informazione? Risponderete sicuramente di no. Invece…

La vicenda in questione riguarda un gruppo di piccoli paesi della provincia di Chieti dove, per decisione del locale distributore dei giornali cartacei, non arrivano quotidiani da tempo e le edicole sono aperte ma senza il principale prodotto tipico delle edicole: i giornali quotidiani. Sulla vicenda ha preso posizione il Sindacato Giornalisti Abruzzesi, diretto dal collega Ezio Cerasi, che stigmatizza un comportamento del genere e annuncia anche iniziative e azioni concrete.

Questa la nota dell’Sga: «L’informazione è un diritto negato per i cittadini di sei Comuni dell’entroterra Chietino, Torricella Peligna, Gessopalena, Montenerodomo, Colledimacine, Pennadomo, le cui edicole da mesi non vengono rifornite di quotidiani e periodici per scelta unilaterale del distributore (Adriatica press spa) che opera nel mercato abruzzese in regime di monopolio. Una situazione di crisi che va ad aggiungersi a quella da tempo denunciata nella Val Fino, a cavallo tra le province di Pescara e Teramo, dove per paradosso la sospensione della distribuzione dei giornali ha coinciso con la prima e più acuta fase della pandemia da Covid-19 che ha avuto in quella zona uno dei focolai più gravi della regione. Il diritto a un’informazione puntuale e pluralista ne è risultato doppiamente penalizzato.

Ezio Cerasi Segretario del Sindacato Giornalisti Abruzzesi

Le denunce dei sindaci del Chietino ai vertici dell’Anci e al sottosegretario di Stato con delega all’editoria Andrea Martella raccontano purtroppo una storia comune a molti piccoli centri dell’entroterra abruzzese. Da anni a Taranta Peligna è l’amministrazione comunale che si fa carico della distribuzione di quotidiani e periodici. Il Sindacato Giornalisti Abruzzesi denuncia con forza questo pericoloso arretramento del livello di civiltà in larghe aree del territorio regionale. Non è soltanto un diritto costituzionalmente garantito a uscire penalizzato da scelte aziendali ingiustificabili e inaccettabili; non è soltanto il lavoro di decine di giornalisti impegnati a livello locale nell’informazione su carta a essere esposto a ulteriori fattori di rischio, in una delicata fase di transizione digitale. E’ la marginalizzazione di ampie fasce di pubblica opinione, che ragioni anagrafiche e “digital divide” allontanano dall’accesso ai canali di informazione on line, a raccogliere la nostra denuncia e la nostra indignazione come corpo sociale.

Il Sindacato Giornalisti Abruzzesi intende promuovere un fronte largo di rappresentanza degli interessi in gioco, insieme agli istituti di categoria dei giornalisti, alle associazioni di categoria dei rivenditori, all’Associazione Comuni Italiani e all’Unione Province, per avviare tutte le interlocuzioni politiche e istituzionali necessarie a ristabilire pari condizioni di accesso all’informazione per i cittadini abruzzesi».

Noi di Espressione24, per quanto in nostro potere, faremo la nostra parte, innanzitutto dando spazio a questa paradossale e assurda situazione cercando di contribuire a riportare la normalità nella speranza, inoltre, che prima o poi si capisca che l’informazione per gli uomini è come l’aria e come l’acqua. Senza spazio aperto sull’esterno, il pensiero, le facoltà critiche e di giudizio, muoiono e si atrofizzano.

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