Civita D’Antino. Il cimitero monumentale napoleonico in grave stato di degrado e problemi strutturali

CIVITA D’ANTINO – Un’opera architettonica cimiteriale unica in Abruzzo, tra i soli quattro esemplari in Italia a rispondere ai rigidi canoni dell’Editto di Saint Cloud del 1804.

L’antico cimitero, costituisce un’opera significativa nella storia dell’architettura cimiteriale nazionale, a tal punto da essere stato oggetto di studio nel 1914 da parte del famoso archeologo inglese Thomas Ashby.

Il monumento si contraddistingue per alcune peculiarità.

Il Vice Sindaco Matteo Di Fabio informa il Ministro Franceschini

La prima è la logica della sepoltura comune ed anonima dei defunti, senza nessuna lapide (almeno sino al 1893 per il primo sepolto straniero, l’inglese John Heugh avvenuta nel 1901).

La seconda è la presenza di un piccolo hortus con-clusus dedicato alla sepoltura dei non cattolici, nonché per la conservazione delle ceneri del famoso pittore svedese Anders Trulson (1874-1911)

“Italia Nostra Abruzzo”, avviò già nel 2012 il procedimento per il vincolo, poiché, come sottolineato anche da molti illustri studiosi, tra cui i Prof. Antonio e Sergio Bini: «Il suo valore architettonico e soprattutto storico, va al di là di un interesse locale perché traccia tangibile di un periodo significativo per la storia dell’intera Nazione».

«Ad oggi, purtroppo, le condizioni del Monumento sono visibilmente peggiorate – afferma il vice sidnaco di Civita Di Fabio – ente e definitivo degrado.

Al fine di tutelare e salvaguardare un’opera architettonica di valore Nazionale, negli interessi della storia e dello Stato, ho ritenuto opportuno informare ed interessare direttamente il Ministro della Cultura, Dario Franceschini nonché la Soprintendenza.

Il Ministro, è particolarmente attento al patrimonio culturale pubblico – conclude – , a lui si deve, per esempio, l’introduzione dell’Art Bonus ovvero “misure urgenti per favorire il mecenatismo culturale».

Con queste parole, il Vice Sindaco Matteo Di Fabio, sostenuto dalla Sindaca Sara Cicchinelli, dall’amministrazione, dalle associazioni culturali e dalla cittadinanza, esprime preoccupazione sulla questione, ritenendo doveroso portarne a conoscenza Roma.

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