“Come i treni a vapore, di stazione in stazione …il dolore passerà”

PESCARA – Un viaggio. Un viaggio per incontrare e salutare persone. Per trovare, in un saluto, in tanti saluti il senso della propria esistenza, dell’essere un “io” presente nella famiglia, nella scuola, nella vita, nel mondo.

E’ l’iniziativa che ha preparato un papà, Franco Cardone per suo figlio Lorenzo, ragazzo in sindrome autistica che vive nel suo autismo che lo ha rinchiuso in un mondo tutto suo, ma gli ha concesso, in un modo davvero straordinario, di aprirsi anche a quello degli altri, che, in apparenza e per la sua particolare condizione, potrebbe sembrare da lui
distante.

Così, dal Comune di Pescara – che alla presenza dell’Assessore per le Politiche per la disabilità, ascolto del disagio sociale e associazionismo sociale Nicoletta Di Nisio ha accolto Lorenzo “Lollo” Cardone e il papà Franco – è iniziato il viaggio di un papà dal cuore grande così e di un figlio che crede nel saluto.

Lorenzo crede nella forza e nella bellezza del saluto; il saluto afferma il mio essere di fronte ad altri e dispone alla relazione e a Lorenzo piace tantissimo salutare le persone.

Così indossa una maglietta dove è scritto: “Mi piace salutare le persone… Io sono Lorenzo” e intraprende, insieme al suo papà che lo ama tantissimo, un viaggio che, giunto alla sua quarta edizione, quest’anno prende il ‘via’ da Pescara il 5 settembre, interesserà altre 10 località del centro-sud e si concluderà  il 18 settembre dopo aver percorso ben undici tappe.

Il loro primo “viaggio” risale al 2016 e poi sono seguiti gli altri. Il 2021 li porterà a Termoli, Foggia, Bari, Brindisi, Lecce, Taranto, Potenza, Matera, Salerno e Napoli.

Il 18 torneranno a Savignano dove abitano. I due viaggiatori si spostano con i mezzi pubblici, treno, bus o altro, ma la peculiarità è nel #SENZAFRETTA, cioè una modalità attraverso la quale Lorenzo può davvero vivere tutto quello che incontra e che, nell’incontro, lo circonda: persone, luoghi, situazioni. Una modalità fatta apposta per far conoscere le
problematiche dell’autismo agli amministratori locali e alle comunità e far comprendere come si può affrontare positivamente questa situazione.

“Perché l’autismo non sia una prigione ma una vera occasione per conoscere il nostro mondo straordinario”, scrive Lorenzo, un mondo in cui i parametri spazio-temporali perdono valore e l’etichetta non esiste.

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