Conclusi a tempo di record il recupero e il restauro del dipinto rupestre con San Giorgio e il drago grazie alla sottosezione Cai di Celano

Testimonianza di fede e nel contempo, opera di pregevole grazia, sicuramente  uno di reperti più antichi della Marsica, di immenso valore storico, artistico e paesaggistico, l’affresco rupestre raffigurante San Giorgio nell’atto di infilzare il drago – che nella parte superiore a sinistra e a destra rispetto al volto presenta la frase  + BEA (TUS)  GE(ORGI)I, mentre sotto le zampe del cavallo bianco, simbolo di purezza, le lettere AS,  collocata  su una parete rocciosa lungo il sentiero CAI 11 B che da colle Felicetta porta sopra il pianoro di San Vittorino di Celano –  rischiava di andare per sempre distrutto, causa gli impietosi agenti atmosferici e l’incuria dell’uomo.

Il dipinto, la cui realizzazione viene fatta risalire tra il XII e il XIII sec.

Venne eseguito su parete rocciosa su strato finissimo di intonaco utilizzando la tecnica dell’incisione “a fresco” (sabbia e calce delle rocce limitrofe setacciata fine).

Gli elementi grafici geometrici infatti, furono realizzati scuramente con righe e compassi in legno che permettevano di incidere con sicurezza l’intonaco ancora molle (aureola di San Giorgio e cornice rossa che contiene la scena rappresentata). 

È grazie alla sottosezione del CAI di Celano che il pericolo del disfacimento è stato sventato e il dipinto restituito pienamente alla storia e all’ammirazione di devoti e appassionati.

Il lavoro di restauro è stato realizzato con il patrocinio del Comune di Celano, previa l’Autorizzazione dell’Ente Parco Sirente-Velino e della Direzione Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di L’Aquila e Teramo.

Il Cai Celano ha trasferito a spalla l’impalcatura fin sotto il dipinto e così, ai primi di settembre è stato possibile procedere con i lavori di restauro conservativo del dipinto, a cura della ditta Angelani Restauro di Castelfidardo (AN) con la direzione dei lavori condotta con tenacia e competenza dal reggente della Sottosezione CAI di Celano Giuseppe Ruscio.

I lavori si sono chiusi a tempo di record, in circa due mesi, il 30 di ottobre u.s.

Lo studio preliminare aveva posto in evidenza che dall’ultimo intervento, risalente al 1995, si erano prodotti, sul dipinto, notevoli danni: le stuccature avevano perso coesione e adesione al supporto roccioso; le variazioni di temperatura e di umidità e l’esposizione agli agenti atmosferici avevano causato l’assottigliamento della pellicola pittorica e numerose perdite dell’intonaco in buona parte dell’affresco; sul volto del Santo e sulle campiture rosse era presente uno strato giallastro ed opalescente, molto concentrato,  non completamente reversibile.

Uno studio più attento aveva messo in evidenza la presenza, a circa un metro dall’affresco, piccole porzioni di intonaco, le quali fanno presumere la presenza di un’altra figura che la consuetudine locale identifica con San Vittorino, il santo a cui è dedicato il pianoro.

L’intervento di restauro conservativo è iniziato con la pulitura dell’affresco, eseguito con materiali speciali per procedere poi al consolidamento della adesione e della coesione sia tra intonaco e parete, che tra intonaco e parete rocciosa di supporto, che tra intonaco e pellicola pittorica.

I materiali utilizzati sono stati resina, per riempire i distaccamenti e i cretti dell’intonaco e due tipi di malta per procedere alle stuccature, riempire i vuoti del cretto e portare a livello le restanti lacune.

L’intervento di stuccatura ha interessato la zona a sinistra della testa di San Giorgio mentre non è stato possibile procedere analogamente, causa il rilevante danno, per la porzione di testa mancante del cavallo.

Gli addetti restauratori sono quindi passati ad una prima integrazione pittorica realizzata ad acquerello che è stata subito trattata nella protezione superficiale; questo intervento risponde ad un duplice obiettivo: impermeabilizzare la superficie e tornare a valorizzare le cromie del dipinto, purtroppo alterate dal tempo.

È stata costruita una pensilina che aggetta sull’opera, al fine di proteggere ancora l’affresco sia dalla pioggia sia dal sole e, come protezione finale, è stata utilizzata resina acrilica con sostante pigmentose per completare il ritocco pittorico delle lacune, così da restituire la leggibilità delle cromie e dei volumi del dipinto.

Tutti questi interventi hanno reso possibile il raggiungimento dello scopo ultimo del restauro: intervenire per conservare e mantenere il dipinto nella propria sede originale.

Sono previste ancora: la realizzazione di due staccionate e di una ferrata per rendere il luogo più accessibile alle visite e una tabella informativa che racconterà la storia dell’affresco insieme al suo restauro.

La fase di diffusione vedrà la pubblicazione di un libro in cui verranno raccolte la storia dell’affresco e quelle degli interventi di restauro affinché resti memoria indelebile sia della meravigliosa opera sia dell’attenzione e della cura che ne hanno avuto la Sottosezione del Cai e il Comune di Celano.

È per amor di verità e riconoscere merito alla Sottosezione Cai di Celano che si ricordano altri loro importanti interventi: 1) la realizzazione del Sentiero Storico della Serra di Celano 2) la riscoperta 3) la ripulitura del Monastero dei Monaci Celestini di San Marco all’interno delle Gole di Celano-Aielli 4) l’allestimento della palestra di arrampicata sportiva su falesia della pineta del Monte Tino

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