Consiglio Abruzzo, protesta del M5S: in aula con cappello della Guardia di Finanza. Nuovo scontro dell’opposizione con la maggioranza sul tesoretto

L’AQUILA – “Dopo ore di ostruzionismo sono stato costretto ad indossare un cappello della Benemerita Guardia di Finanza in aula, munito di megafono per non farci togliere la parola.

Utilizziamo tutti gli strumenti consentiti per combattere a testa alta e con la schiena dritta senza fare sconti a difesa degli interessi dei cittadini.

Il nostro costruzionismo non arretrerà di un millimetro. Avanti senza mollare!”.

Così il consigliere regionale del Movimento cinque stelle Domenico Pettinari sulla clamorosa protesta messa in atto nel corso della lunga riunione congiunta della prima e seconda commissione, insieme alla terza, quarta e quinta, sull’assestamento di bilancio che si è conclusa nel pomeriggio all’Aquila con la approvazione, a maggioranza, con i voti del centrodestra.

Quella di Pettinari non è l’unica iniziativa polemica di cui si sono rese protagoniste le opposizioni che in virtù di un serrato ostruzionismo nella commissione Bilancio di giovedì scorso aveva causato il rinvio della seduta del Consiglio regionale e l’approvazione del conto consuntivo nella notte.

Con il muro contro muro sull’utilizzo del tesoretto di 14 milioni di euro liberati dal via libera al conto consuntivo: per la maggioranza come ha denunciato la minoranza, da destinare con fondi a pioggia “ad amministrazioni ed enti amici”, per centrosinistra e M5S da riservare a famiglie e imprese per il caro bollette.

Stamani il clima di tensione è continuato nella riunione congiunta cominciata con un ritardo di una ora e mezzo per l’assenza di esponenti della maggioranza tra cui il presidente della terza commissione, Emiliano Di Matteo, della Lega, e caratterizzata da sospensioni: una in seguito alla protesta inscenata per chiedere alla maggioranza le scuse per le dichiarazioni post Consiglio del governatore, Marco Marsilio, oggi assente per impegni a Bruxelles, che ha apostrofato molto duramente l’ostruzionismo di giovedì scorso parlando, tra le altre cose, di atteggiamento estorsivo.

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