Cup della Asl1. La Cgil: “Il Dg Testa non consce la sua azienda”

Cup Asl1 Avezzano Sulmona, L’Aquila, secondo la Cgil-Fp di Anthony Pasqualone provinciale il Dg Testa non conosce i numeri e la realtà della sua stessa azienda. «Se chi governa la ASL 1 di Avezzano Sulmona L’Aquila, nemmeno conosce le modalità in cui i servizi vengono erogati (o non vengono erogati) dalla stessa ASL al punto di rilasciare pubblicamente tramite l’ufficio stampa aziendale alcune dichiarazioni, la situazione è ancora più grave di quella che potevamo ipotizzare. Se poi le stesse dichiarazioni vengono riprese da alcuni rappresentanti sindacali senza nemmeno verificarle, ci troviamo, invece, di fronte ad un pressappochismo che sicuramente non porta beneficio né alle lavoratrici ed ai lavoratori della ASL, né, tanto meno, ai cittadini utenti bisognosi di cure e servizi sanitari, e pur non condividendone le finalità, possiamo ipotizzarle. Ci riferiamo ai proclami relativi alla presenza presenza su tutto il comprensorio provinciale di 29 sedi CUP con ben 47 sportelli. Da notizie in nostro possesso, peraltro confermate dalle dichiarazioni pubbliche di alcuni Sindaci, si rileva che alcuni dei citati sportelli sono chiusi (vedasi ad es. lo sportello di Pizzoli), altri funzionano a singhiozzo, ed altri ancora sono ubicati in posti diversi da ciò che ha dichiarato il Direttore Generale. Comunque, la maggior parte delle sedi dislocate sul territorio, sono attive solo in alcune ore della settimana durante le quali vengono contestualmente, e dall’esiguo personale a disposizione, effettuate prenotazioni, prelievi ecc. A ciò si aggiunga che le modalità di accesso in tali spazi è consentita, giustamente, solo dopo la misurazione della temperatura corporea e la compilazione dell’intervista a causa delle procedure previste dall’emergenza COVID, procedure che però devono essere organizzate ed attuate sempre dal medesimo personale. Non potendo potendo andare avanti in tale modo detta situazione, se non ci sarà un immediato intervento finalizzato a garantire un adeguato servizio all’utenza e senza pregiudizio delle attività della lavoratrici e dei lavoratori che prestano servizio nei CUP aziendali, ci dichiariamo pronti alla mobilitazione».

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