Dai campi di patate del Fucino un occhio rivolto all’infinito con il Centro Spaziale “Piero Fanti” di Telespazio

L’Abruzzo è una regione che pare non voler attingere alle sue risorse per primeggiare in Italia. Se la sua bellezza risiede nella natura che la compenetra tutta e nella cultura che si manifesta ad ogni piè sospinto nei suoi comuni, anche la scienza la vede spiccare nel mondo.

Mentre la fisica, con i suoi laboratori sotto il massiccio del Gran Sasso scruta l’infinitamente lontano allo scopo di rubare alla materia i suoi segreti, dal soprassuolo decine di grandi antenne paraboliche mettono in comunicazione l’intero continente. Trasmettono e ricevono informazioni dalle centinaia di satelliti orbitanti attorno alla Terra e in alcuni casi, guidandoli nel loro viaggio siderale e non solo… .

IL CENTRO SPAZIALE DEL FUCINO

Ed ecco mi permetto illustravi tutto quello che avreste voluto sapere ma non avete mai osato chiedere su quella cittadina irta di parabole che alloggia tra i campi di patate. A cosa mi riferisco? Al Centro spaziale del Fucino che è, ad oggi, il più grande teleporto al mondo per usi civili.

Posto all’interno del territorio di Ortucchio, prende il nome dall’ingegnere Piero Fanti, primo direttore. I suoi sistemi sono utilizzati per il controllo dei satelliti artificiali, per le telecomunicazioni satellitari e per i servizi di rete, hosting televisivi e multimediali.

L’impianto sorge in quella piana del Fucino dalla quale si voleva, un secolo addietro, prosciugato il lago, trarre coltivazioni dal suo terreno. Col passare del tempo ben altri prodotti sono sorti e tutti fanno invidia all’intera Europa.

Nel 2018 al centro spaziale del Fucino è stato assegnato il riconoscimento internazionale della “Full Certification” dalla World Teleport Association (WTA).

COSA È UN TELEPORTO?

Vale la pena fare cenno, per la curiosità di alcuni, al significato di “teleporto”, parola un po’ desueta nel quotidiano lessico.

I teleporti sono centri di ricezione e trasmissione progettati per integrare e distribuire diverse tecnologie di telecomunicazioni siano esse satellitari, a larga banda su fibra oltre alla trasmissione radio e ottica. Insomma se volete vedere la televisione, essere aggiornati in tempo reale su quanto accade nel mondo o comunicare oltre oceano queste infrastrutture poste all’interno di determinate aree geografiche o distretti industriali lo pemettono.

Ciò che le distingue, comunque, è l’impiego massiccio dei satelliti.

LA STORIA

Telespazio alberga proprio lì, nella stazione spaziale del Fucino e nasce con la firma del protocollo d’intesa tra la società italiana e la NASA che nel gennaio del 1962 permise all’Italia di partecipare al famoso progetto Telstar, il satellite artificiale per comunicazioni televisive  lanciato nello spazio.  

La prima pietra della stazione satellitare fu posata l’8 marzo 1962 e andò in esercizio  dalla seconda metà dello stesso anno. I primi passi videro come attrezzature delle piccole antenne installate su tre furgoni che erano parcheggiati a Ortucchio, in via Cintarella nella località Bacinetto.

Se “Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”, nel 1964 ad Avezzano avvenne un fatto storico. L’esperienza di quello zuccherificio che assurse a simbolo dei primi passi industriali nella Marsica si tramutò in balzo nello spazio con l’installazione della prima antenna italiana. Insomma da una vecchia struttura industriale si era arrivati alla trasformazione del vecchio verso il moderno, anzi verso il futuro!

I PRIMI PASSI

Nel 1965 la stazione iniziò le comunicazioni satellitari. Quella prima antenna fu modificata permettendole di supportare servizi di Telemetria e Telecomando. Il 6 aprile di quello stesso anno, quando fu inviato nello spazio il primo satellite commerciale per le telecomunicazioni, l’Italia fu in grado in due mesi di iniziare un servizio commerciale di telefonia e televisione tra la stazione di terra di Andover negli Stati Uniti e la piccola stazione abruzzese.

COSA FA IL CENTRO SPAZIALE?

IOT-32

Il Centro Spaziale “Piero Fanti” è dotato di 170 antenne dislocate su una superficie di 370.000 mq. delle quali la più grande, denominata IOT-32, presenta un diametro di 32 metri. Nella stazione lavorano 250 addetti fra ingegneri, tecnici specializzati e personale operativo.

Nell’ambito dell’impianto sono svolte attività di controllo in orbita di satelliti, la gestione di missioni spaziali e quella di servizi di telecomunicazioni televisivi e multimediali.

Qui ha sede  il Centro di Controllo e Pianificazione Missione di COSMO-SkyMed, il grande insieme dei satelliti destinati all’osservazione della Terra. Trova collocazione anche uno dei due Centri di Controllo per la gestione del sistema europeo di navigazione e localizzazione satellitare Galileo.

GALILEO CHI ERA COSTUI?

Galileo (cito dall’Agenzia Spaziale Italiana) è il sistema globale di navigazione satellitare (GNSS) dell’Unione europea progettato per inviare segnali radio per il posizionamento, la navigazione e la misurazione del tempo.[…] Il progetto, interamente concepito per usi civili, è in grado di offrire un’accuratezza inferiore ai 10 centimetri nel posizionamento: una precisione mai raggiunta prima. Inoltre il sistema non è soggetto alle limitazioni o alle interruzioni tipiche di altri sistemi pensati per scopi militari, a cominciare dal GPS americano”.

Il Galileo Control Centre Italiano (GCC-I) con i suoi 5000 mq garantisce l’elaborazione e la distribuzione del segnale di navigazione ai satelliti e il costante controllo della qualità del servizio offerto agli utenti finali. Il programma GALILEO gestisce da qui anche la rete per la diffusione dei dati del suo sistema a circa cinquanta stazioni terrestri.

SERVIZI DI CONTROLLO SATELLITE E GESTIONE MISSIONI SPAZIALI

Ottanta tra ingegneri e tecnici specializzati controllano le attività in orbita dei satelliti, in poche parole li guidano e questo riguarda tutto quello che concerne la gestione delle missioni spaziali per i maggiori operatori del settore. In pratica prevede il controllo delle operazioni di questi “ammennicoli” orbitanti, del network delle stazioni di terra e la dinamica del volo per ogni tipo di missione satellitare civile e militare e questo per tutti i tipi di satellite.

Ad indicare l’importanza della struttura abruzzese basta pensare che si occupa dei servizi LEOP (Launch and Early Orbit Phase). Cosa è? Si tratta di quella delicatissima fase iniziale della vita di un satellite che comincia dal momento della separazione del satellite dal razzo vettore fino al raggiungimento della posizione orbitale finale.

LE COMUNICAZIONI

La comunicazione tra Terra e Satellite è fondamentale per la distribuzione di informazioni e per questo scopo il Centro Spaziale del Fucino realizza servizi di connettività integrata per i principali operatori satellitari. Gestisce i servizi televisivi di Telespazio come il trasporto e distribuzione del segnale per i maggiori broadcaster nazionali e internazionali e la diffusione diretta via satellite di segnali radiotelevisivi.

Ad esempio, da questo impianto, sono gestite le reti di trasmissione multimediali per SNAM, Saipem, ENAV, ASINET. Si avvalgono dei servizi di questa importante stazione Abruzzese le agenzie di stampa le piattaforme internet a larga banda via satellite e tutte quelle piattaforme usate per importanti applicazioni multimediali come la telemedicina, distant learning (insegnamento a distanza) e infine la distribuzione dei film.

I PRINCIPALI PROGETTI

Tra i progetti più importanti coordinati dal centro spaziale del Fucino figurano

ITALSAT
LANDSAT
PRISMA
SIRIO
ASTROLINK
OLYMPUS
ARTEMIS
COSMO-SKYMED
GALILEO
MOONLIGHT progetto finalizzato a creare la rete internet sulla Luna
Infine il progetto ARGO riservato alle comunicazioni di emergenza con stazioni fisse e mobili a disposizione del dipartimento della protezione civile per prevenire gravi incidenti o le calamità naturali e per affrontare le emergenze,


SPAZIO E AGRICOLTURA

Cosa mai può unire l’agricoltura alla ricerca spaziale? Molto più di quanto si pensi. Forse non tutti sanno che i moderni trattori svolgono la loro attività di aratura ed effettuano il raccolto guidati dai segnali dei sistemi satellitari catturati da quelle antenne che spuntano tra le verdure del Fucino.

Gestire un terreno per mezzo del GPS consente di evitare doppie concimazioni in alcune aree dei campi o l’assenza di irrorazioni in altre. L’obiettivo dell’uso di un posizionatore satellitare nel settore agricolo è, infatti, quello di garantire che ogni parte del terreno sia sottoposto alle corrette lavorazioni.

Una banalità che tale non è? Il GPS guida l’operatore non solo in direzione diritta ma anche durante le sterzature: in questo modo tutto lo spazio coltivabile è ottimizzato al massimo.

ECCOCI AL TERMINE

Nei miei articoli descrivo spesso la bellezza dell’Abruzzo crucciandomi perchè le sue enormi risorse non siano utilizzate per migliorare la vita degli abitanti e che avrebbero creato nuovi posti di lavoro, ad esempio. Spero che, con questi miei ultimi articoli, la Regione vi apparirà anche come grande supporto alla scienza, anzi le sue strutture che trattano la fisica sotto al Gran Sasso e quelle che, al di sopra del suolo del Fucino, si connettono allo spazio, dialogano con i satelliti e guidano missili sono le migliori al mondo. Per quale motivo questa regione non dovrebbe essere il motore dell’Italia? Permettete una considerazione da parte di un vecchio stolto: forse la ragione per cui ciò non avviene è spiegata in questi versi di Dante:
Vuolsì così colà dove si puote
ciò che si vuole, e più non dimandare
.”

Magari no, ma io, cocciuto, continuo a “dimandare“. Un saluto