Denuncia del segretario Filt-Cgil Di Eugenio: «Tua sopprime treni per Roma e sulla Lanciano-San Vito. Servizi sostitutivi ai privati. Danno ai cittadini»

PESCARA – Tra una inaugurazione, un convegno, una passerella con politici, dirigenti di aziendali e presidenti di associazioni di categoria per presentare un sedicente nuovo servizio e bus elettrici attesi da tempo, la Tua, con il suo presidente, l’imprenditore marsicano nonché ex Sindaco di Avezzano sfiduciato dopo soli due anni, Gabriele De Angelis, continua in pratica la politica dei tagli per rafforzare il bilancio.
Questa, in sintesi, l’analisi del segretario regionale della Filt-Cgil Abruzzo Molise, Aurelio Di Eugenio.
L’esperto e attento sindcalista del sindacato die trasporti aderente alla Cgil, infatti, denuncia come la Tua, in questo periodo abbia soppresso treni sulla Pescara-Roma e sulla Lanciano-San Vito per mancanza di materiale rotabile e locomotori.
La cosa peggiore, poi, secondo Di Eugenio, è che i servizi sostitutivi vengono affidati a ditte private e non ai mezzi della stessa Tua.
Questa la nota-denuncia del segretario regionale della, Fil-Cgil Abruzzo Molise Aurelio Di Eugenio, che riportiamo integralmente.

«La gestione di TUA S.p.A. continua a destare forte preoccupazione per scelte aziendali discutibili che stanno penalizzando lavoratori e utenti. Non possono infatti passere inosservate le tante soppressioni di servizi ferroviari che stanno interessando sia le tratte commerciali (Pescara-Roma)) che quelle ascrivibili a “trasporto locale” assoggettate alla contribuzione da parte della Regione Abruzzo e che sono peraltro quotidianamente riscontrabili accedendo al sito della stessa società regionale di trasporti (www.tuabruzzo.it/comunicazioni/25.html?cat=3)
Nello specifico e solo per il corrente anno, sono ben 17 le coppie di corse ferroviarie Pescara – Roma (andata e ritorno) “saltate” dal 1° gennaio e a poco più di un anno dal quel viaggio inaugurale annunciato in pompa magna e con tanto di Istituzioni regionali al seguito corredato dalle usuali roboanti promesse sistematicamente disattese come quella di “raddoppiare l’attuale (e al momento unica) coppia di corsa a partire da giugno 2024” o di “arrivare a Roma Termini in meno di 3 ore” (l’attuale ed unico treno 23965 prevede la partenza da Pescara alle ore 10.20 con arrivo peraltro a Roma Tiburtina e non Termini alle ore 13.44 e quindi con 3h e 24 minuti di percorrenza).
L’aspetto, tuttavia, alquanto riprovevole di questa vicenda e in grado di infastidire non poco l’opinione pubblica, è che dietro le generiche “problematiche tecniche” utilizzate dall’azienda per giustificare la soppressione delle corse e il disservizio, in realtà si celano motivazioni ben più gravi attribuibili alla mancanza di materiale rotabile e in particolare di locomotori dirottati probabilmente ad assicurare i servizi di trasporto locale assoggettati a contribuzione regionale.
Altrettanto paradossali appaiono le costanti e pressoché quotidiane soppressioni delle corse ferroviarie previste nella tratta Lanciano – San Vito (anch’esse deducibili dal sito), tratta che peraltro coincide con l’unico tracciato di rete ferroviaria di appena 9KM di proprietà della TUA e sulla quale la stessa dovrebbe autonomamente predisporre le necessarie attività manutentive.
Ma lo scandalo non finisce qui: invece di utilizzare mezzi e personale aziendale, TUA ha incredibilmente deciso di affidare i servizi sostitutivi su gomma per le tratte ferroviarie soppresse ad aziende private, con evidenti implicazioni economiche e gestionali.
In definitiva e come più volte denunciato dalle organizzazioni sindacali, stiamo assistendo ad un’azienda che denota evidenti limiti a livello di programmazione con un management – a nostro avviso inadeguato – interessato unicamente a far quadrare i conti della società e a favorire i competitors privati anche a scapito dei tanti disagi arrecati all’utenza.
Del resto per il Presidente di Tua “la strada maestra sono i bilanci” e quindi poco importa se si continuano a prediligere le solite passerelle di politici fatte di inaugurazioni e di tagli di nastri che lasciano il tempo che trovano (l’ultimo proprio oggi nell’officina storica di Lanciano).

Ribadiamo con forza che un servizio pubblico non possa e non debba sottostare unicamente a logiche contabili, sacrificando la qualità del servizio e i diritti e i salari dei lavoratori.
Pretendiamo risposte immediate anche dalla Regione affinché eserciti quel controllo analogo che fino ad oggi e alla luce di queste assurde situazioni, è sicuramente mancato.
Così come chiediamo trasparenza negli atti e nelle scelte aziendali.
Come Organizzazione Sindacale, denunciamo con forza questa gestione opaca e penalizzante. In assenza di risposte convincenti e di misure concrete, non esiteremo come fatto in passato a coinvolgere gli organi di controllo della Regione Abruzzo e L’Autorità di Regolazione dei Trasporti Nazionale, affinché venga fatta chiarezza».