Detenuto dà in escandescenze al carcere di Sulmona. Rompe tutto e minaccia il personale con una bomboletta di gas accesa. Nardella e Consolati (SPP)- trasferire immediatamente i detenuti riottosi e quelli psichiatrici.

Sulmona- Giornata davvero molto movimentata quella di ieri al carcere di Sulmona.
Un detenuto di 53 anni, di origini campane, resosi protagonista nel passato di numerosi eventi riottosi, nella mattinata di ieri ha dato in escandescenze scagliando addosso al personale intervenuto per calmarlo tutto ciò che aveva sottomano e finanche sgabelli in legno.
Non pago dell’evento critico prodotto lo stesso ha cercato di barricarsi all’interno della sua camera di pernottamento tentando di opporsi ai poliziotti intervenuti anche attraverso l’utilizzo di un fornellino a gas acceso.
Solo la capacità operativa dei baschi blu ha evitato il peggio.
Alla base del suo gesto inconsulto sembra ci sia il riferimento ai 300 grammi di droga allo stesso sequestrato in occasione della consegna di un pacco postale allo stesso inviato.
Ancora una volta violenza al carcere di Piazzale Vittime del Dovere. Il tutto come se non bastassero i tanti problemi arrecati dal sovraffollamento carcerario arrivato a livelli esorbitanti.
Il Sindacato di Polizia Penitenziaria attraverso la voce del l Segretario Provinciale SPP Gaetano Consolati torna sulla richiesta di deflazionare il numero di soggetti psichiatrici in carcere e sul trasferimento immediato dei detenuti riottosi.

A dargli man forte interviene anche il Segretario Nazionale Mauro Nardella il quale rivolge l’invito alle istituzioni competenti affinché le Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza (REMS) riservate ai detenuti con problemi mentali vengano potenziate e rese esclusive nella gestione di tali soggetti.
Per quanto attiene il trasferimento dei detenuti riottosi, anche se qualcosa inizia a muoversi con i primi trasferimenti fatti nei giorni scorsi, Nardella chiede al pari di Consolati il trasferimento immediato e non differito degli stessi.
Non serve a nulla tenerli più del dovuto in loco se non a rendere peggiore il clima all’interno del carcere.