Detenuto ingoia due lamette e distrugge la stanza d’ospedale

SULMONA – Ha ingoiato due lamette e, trasportato in ospedale, ha distrutto la stanza dove era stato ricoverato. L’autore dei vari disordini è un collaboratore di Giustizia con probabili problemi psichici. La notizia è arrivata dal sindacato unitario penitenziario. 

Il detenuto non è nuovo ad azioni distruttive all’interno del carcere di Sulmona ed è per questo che i sindacalisti tornano, di nuovo, a chiedere la chiusura del reparto dei collaboratori di giustizia nel carcere di Sulmona considerato “eccessivamente delicato” per giustificare la sua presenza in un penitenziario votato al contenimento di circuiti ad Alta sicurezza.

“Più volte abbiamo chiesto la chiusura del reparto per la grave carenza di organico e la sua sostituzione con un circuito più attinente alla peculiarità che il carcere di piazzale vittime del dovere ha che è quello di ospitare detenuti ad alta sicurezza”, spiegano Oreste Leombruni( Osapp), Mauro Nardella( UIL PA), Francesco Tedeschi( CISL FNS), Giuseppe Mazzagatta (Uspp), Cosmo De Luca ( Cnpp) e Massimiliano Doria ( COSP)- “Per tale motivo, nell’assemblea che terremo venerdì prossimo nel piazzale antistante la Casa di Reclusione, si parlerà anche di questo delicatissimo problema. Lo faremo certi del fatto  che una sua chiusura, oltre a garantire una migliore gestione delle dinamiche penitenziarie, consentirebbe il recupero di non poche unità di polizia penitenziaria e, con una adeguata modifica, implementare nell’area da esso occupato un idoneo e molto più sicuro,  rispetto a quello attualmente in dotazione del carcere, reparto multi video conferenze deputato all’effettuazione di processi da remoto”. Argomento ripreso immediatamente dai coordinatori provinciali di Italia Viva. ”Il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, in quello che rappresenta il ruolo pilastro della categoria, vale a dire quello degli agenti ed assistenti, non può continuare ad essere un dato che passa sotto silenzio” – affermano Ciampaglione e Romano -. Vogliamo pertanto raccogliere l’allarme lanciato dal cartello sindacale unitario – continuano – e la grave denuncia da loro fatta affinché si restituisca dignità al Corpo di Polizia  penitenziaria che tutto merita  fuorché essere così mal considerato. Non si può non ricordare che il ruolo dei poliziotti impreziosisce e non poco l’attività di recupero e reinserimento sociale del detenuto tanto che i loro compiti istituzionali risultano stigmatizzati nell’art. 27 della Costituzione. Inoltre, nonostante la carenza di personale, la qualità del lavoro degli agenti sulmonesi è stato riconosciuto essere, dagli stessi detenuti, uno dei migliori nello scenario penitenziario nazionale tanto da aver portato il penitenziario peligno ad essere definito fiore all’occhiello dell’amministrazione penitenziaria italiana. Ora però, così come sottolineato dal cartello sindacale unitario – concludono – questa eccellenza rischia di venire meno per via di una mancata integrazione di personale. Italia Viva si dice vicina al cartello sindacale unitario e tramite esso ai baschi blu peligni. Siamo  pronti a sostenere le loro battaglie e a contribuire insieme a loro a portare quei risultati positivi che la Direzione del carcere merita di conseguire e al più presto”.

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