Di Girolamo (M5S): “Ho chiesto autostrade più sicure con attraversamenti per animali”

“Ho presentato in Senato una interrogazione sulla sicurezza di animali e automobilisti in autostrada, con riferimento alla manutenzione delle barriere esistenti e alla realizzazione di attraversamenti dedicati alla fauna selvatica, i cosiddetti “ecodotti”. La sollecitazione è stata rivolta ai Ministri delle infrastrutture e mobilità sostenibili e della transizione ecologica. Ho chiesto che nel rinnovo dei piani economici-finanziari dei concessionari autostradali sia prevista anche la realizzazione di ecodotti, ovvero di passaggi protetti dedicati agli animali selvatici, perfettamente compatibili con l’ambiente circostante, da progettare in collaborazione con gli Enti Parco che possono indicare i punti maggiormente soggetti al transito della fauna.” queste le parole della Senatrice Di Girolamo (M5S) con le quali ha aperto il suo intervento di oggi.

Spiega questa problematica di salvaguardia infrastrutturale la senatrice abruzzese, dicendo: “Allo stesso tempo, è necessario rafforzare e alzare le recinzioni nei punti più critici, fino ad almeno 200 centimetri, con risvolto “paragatti” per evitare che alcuni animali come l’orso possano arrampicarsi e scavalcarle. Lo scorso 2 aprile, l’orsa Amarena con i suoi quattro cuccioli, attraversando la carreggiata della A25 all’altezza di Carrito, frazione di Ortona dei Marsi, ci ha ricordato quanto sia importante mettere in sicurezza le autostrade, anche per quanto riguarda il passaggio di animali. Il tracciato autostradale della A25 attraversa un importante corridoio di collegamento tra il parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e quello regionale Sirente-Velino. Un passaggio fondamentale per garantire all’orso bruno marsicano la possibilità di usufruire di spazi e territori idonei alla sua sopravvivenza. Nella stessa area, ricordo un altro attraversamento documentato dell’orsa Amarena nel 2017 e, purtroppo, gli orsi rimasti uccisi in impatti mortali il 25 aprile 2013 e la notte del 2 maggio 1991 nei pressi del casello di Cocullo.”

Conclude infine spiegando il perché dell’insufficienza delle attuali forme di contenimento e gli eventuali rischi, così: “Le barriere autostradali esistenti sono insufficienti e inadeguate a impedire il passaggio di animali di grossa taglia. Alte solo 120 centimetri, sono state realizzate negli anni ’60-’70, quando la grande fauna selvatica era più rara e le recinzioni avevano lo scopo esclusivo di evitare l’attraversamento del bestiame. La messa in sicurezza è a tutela anche degli utenti dell’infrastruttura che la utilizzano pagando un pedaggio. Alla velocità che i mezzi sostengono in autostrada l’impatto con un esemplare di media o grossa taglia spesso appartenete ad una categoria protetta, ha alte probabilità di essere mortale non solo per l’animale ma anche per le persone a bordo del veicolo. Le considerazioni fatte per l’Abruzzo hanno una valenza nazionale. L’Italia ospita 25 parchi nazionali e 134 regionali ricchi di numerose specie di animali protette e, in numerosi punti, i 6.757 chilometri di autostrada attraversano queste aree o le fiancheggiano. Nel 2020 si sono registrati 157 incidenti significativi con il coinvolgimento di animali, considerando solo quelli con persone ferite o decedute, nei quali 16 persone sono morte e 215 sono rimaste seriamente ferite. Per questo mi aspetto una particolare attenzione dai Ministri a cui mi sono rivolta.”

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