Di Pangrazio ai sindaci dissenzienti: «Uniti per difendere la sanità marsicana e stop alla sudditanza politica»

Giovanni Di Pangrazio

AVEZZANO – Invito all’unità di territorio e ad abbandonare logiche di partito e di schieramento, in favore dell’interesse collettivo della Marsica e dei Marsicani. Questo lo spirito della risposta di Giovanni Di Pangrazio, Sindaco di Avezzano, ai dieci sindaci del centrodestra che hanno espresso dissenso verso la linea della richiesta di Commissariamento della Asl1 alla luce delle inefficienze, dei ritardi e dei gravi episodi avvenuto dentro e fuori il Pronto soccorso.

Questo il documento inviato dal Sindaco di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio: «Apprendo, con un sentimento di meraviglia e sgomento, di una strumentalizzazione dell’assemblea dei Sindaci voluta dall’amministrazione di Avezzano per motivazioni che sfuggono alla nostra comprensione, alla lettura di una situazione pandemica catastrofica, che occorre di soluzioni immediate e urgenti che 32 sindaci e rappresentanti regionali, del governo e delle principali sigle sindacali hanno evidenziato e discusso per un’intera serata. Difficile capire chi sottoscrive un documento che, come restituito dalla stampa, riporta che ‘le azioni proposte dal documento potrebbero essere in gran parte condivisibili ma vanno discusse in maniera sana’ (ma non è forse un’assemblea libera e partecipata ad essere elemento stesso di sana democrazia?), oppure accusa palesemente ‘lo stato critico della sanità marsicana è il frutto di una annosa e disattenta politica sanitaria aziendale…’. Sono le stesse identiche motivazioni che  ci hanno spinto a convocare l’assemblea dei sindaci e riportare le risultanze sui tavoli istituzionali deputati a risolvere questa grave crisi. È evidente, e questo è davvero il momento meno opportuno perché occorrerebbe coesione territoriale, che la politica governa la difesa dell’indifendibile, che appare davvero grave  aver sottoscritto un documento di nessuna proposta concreta alla soluzione dei problemi dichiarando che ‘al termine di questa emergenza non saremo di certo clementi con nessuno ed ognuno sarà chiamato a prendersi le proprie responsabilità’, sembra una resa allo status quo, un offesa a tutti gli operatori sanitari che stanno dando la propria vita per salvarne altre, una sottovalutazione del problema che rimanda tutto a un domani che potrebbe portare indietro il nostro territorio  di 50 anni lasciando alle spalle solo macerie e disperazione, un’approssimazione che non può appartenere a Sindaci e amministratori che, ricordiamolo, sono la prima autorità sanitaria del proprio comune. La sola obbedienza politica non può davvero giustificare comportamenti a difesa di una situazione disastrosa, collassata, che è sotto gli occhi di tutti, che non cercano soluzioni o rimedi concreti per affrontare la realtà dei fatti ma solo denigrare chi, amministrando coscienziosamente, vuole il bene comune. La nostra azione non tende alla ricerca di colpevoli,  ma solo risolvere problemi con soluzioni concrete e urgenti, indirizzata a una maggiore capacità di sintesi e organizzazione in una struttura, quella della ASL 1, che in questo momento ci sembra inadeguata e in piena confusione, perché è della nostra salute che stiamo parlando ricordando che, in questa delicata situazione, qualche giorno fa abbiamo chiesto la nomina di un dirigente, con poteri e budget per la Marsica, da affiancare al manager, appello rimasto inascoltato. Per questo rinnovo l’appello ai sindaci di interpretare, prima di ogni appartenenza politica, il sentimento della propria gente, dei concittadini che hanno bisogno in questo momento di soluzioni certe e concrete, di vicinanza e risposte,  e non chiedono certo di difendere una politica deludente e sempre autoreferenziale denigrando chi, con spirito di sacrificio, vuole abbattere posizioni predominanti e mettere da parte, per un momento, la politica delle bandiere. Abbiamo l’opportunità di dimostrare forza e unità a beneficio del nostro territorio a difesa del nostro futuro: dimostriamolo, uniti, insieme».

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