Diocesi dei Marsi. Partecipazione per la Giornata diocesana del Ringraziamento a Celano. Mons. Massaro: “In rete Chiesa e comunità civile per rafforzare la lotta all’illegalità”

CELANO- Si è tenuta domenica mattina a Celano la Giornata diocesana del ringraziamento che, in comunione con la Chiesa italiana ha riflettuto, lanciato stimoli e prospettive sul tema «Custodia del creato, legalità, agromafie. “Coltiveranno giardini e ne mangeranno il frutto” (Am 9,14)». L’evento è stato promosso dall’equipe diocesana di Pastorale sociale e del lavoro, giustizia e pace, custodia del creato, con la partecipazione del Movimento Cristiano Lavoratori, del Movimento Lavoratori di Azione Cattolica e delle associazioni di categoria presenti nel territorio: Coldiretti, Confagricoltura, Confederazione Italiana Agricoltori.

La Celebrazione Eucaristica nella chiesa di San Rocco è stata preceduta da una interessante tavola rotonda presso la sala Consiliare del Comune di Celano. Tra gli interventi, dopo il benvenuto del sindaco Settimio Santilli, l’apertura del convegno affidata al vescovo Giovanni Massaro. A seguire: Sergio Di Iorio, capo gabinetto della Prefettura dell’Aquila; Dino Mastrocola, rettore dell’Università di Teramo; Emanuele Imprudente, vice presidente della giunta regionale con delega all’Agricoltura; Luigi D’Eramo, sottosegretario di Stato al Ministero dell’agricoltura e della sovranità alimentare. Hanno moderato l’incontro i direttori dell’ufficio diocesano e regionale di Pastorale sociale, Maria e Nicola Gallotti.

La Chiesa si fa attrice nella salvaguardia del territorio marsicano e nella denuncia delle ingiustizie, incoraggiando e sostenendo le aziende agricole esemplari nella legalità e nelle buone pratiche. Una comunità ecclesiale, quella marsicana che vuole sporcarsi le mani, essere al centro del cambiamento, partecipe e promotrice di buone prassi e proposte da costruire con le amministrazioni, gli imprenditori, le associazioni.

Una Chiesa locale che si pone sulla scia del Messaggio dei vescovi Cei per la Giornata, riletto e approfondito dal vescovo Massaro, nella Sala consiliare del Comune di Celano, che fa notare come “non poche volte all’interno dell’attività agricola si infiltra un agire che crea grandi squilibri economici, sociali e ambientali”.

“È ormai ampiamente documentata in alcune regioni italiane l’attività fiorente delle agromafie, che fanno scivolare verso l’economia sommersa anche settori e soggetti tradizionalmente sani, coinvolgendoli in reti di relazioni corrotte – la denuncia dei vescovi-: Il riciclaggio di denaro sporco o l’inquinamento dei terreni su cui si sversano sostanze nocive”.

I diversi interventi dei relatori hanno testimoniato che esiste una rete solida che costituisce, come dice il vescovo Massaro, “il migliore antidoto all’illegalità, a difesa delle fasce più deboli. Una rete composta dalle istituzioni: Siamo contenti di aver avuto a questo evento la partecipazione di importanti rappresentanti, segno di massima attenzione verso il mondo agricolo, fiore all’occhiello di questo territorio”.

Una rete composta dal mondo della scuola e dell’università, dalle associazioni di categoria, dalle forze dell’ordine, dai sindacati, dalle aziende, dalla società civile tutta. “Questa rete va rafforzata perché rappresenta il patto della legalità di cui abbiamo tanto bisogno, un patto che si declina in tante iniziative messe in campo. La lotta all’illegalità – ha continuato il vescovo citando Borsellino – passa anche attraverso un movimento culturale, morale, religioso che coinvolga tutti e tutti abitui a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità. Oggi, come Chiesa dei Marsi, abbiamo voluto avviare un percorso di dialogo, di azione che coinvolga tutti coloro che hanno il desiderio di sentire sempre di più il profumo di quella libertà e stare alla larga da ogni forma di compromesso e complicità”.

Un percorso per arricchire il tessuto relazionale di un territorio e formare coscienze libere e anche opportunità educative per i giovani che vogliano avvicinarsi a scelte di agricoltura sostenibile, rispettosa dell’ambiente, delle persone e della legalità.

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